D Davide, hai detto prima mamma o hai suonato la chitarra?
R Ho iniziato a suonare la chitarra a 11 anni con gli studi di chitarra classica. Poi con il passare del tempo, ho capito che avevo molto più bisogno di scrivere che studiare lo strumento. Quindi ho iniziato a scrivere le prime canzoni. La chitarra è semplicemente lo strumento con cui scrivo. Non mi sogno lontanamente di dichiarare di essere un chitarrista.
D E poi…DALO.
R Dalo è stata la naturale evoluzione di un percorso artistico e personale. Dopo anni in cui ero chiuso in cameretta a scrivere ho sentito che era giunto il momento per dar vita ad un progetto vero e proprio. Ho avuto la fortuna di aver trovato un produttore artistico prima, ed un etichetta discografica dopo, che hanno creduto nel mio progetto.
D “Ibrido”, il tuo lavoro, in collaborazione con Pietro Paletti…soddisfatto?
R Pietro è stata la persona che, come nessuna prima, è riuscita a toccare certe mie corde umane e artistiche. Mi ha offerto punti di vista diversi da quelli che ero abituato ad usare. Con lui è stato un viaggio davvero stimolante e introspettivo. Ha l’approccio con l’artista che tutti i produttori artistici dovrebbero avere.
D E di “Pigiama “ che mi dici ?
R Dopo la pubblicazione di “Ibrido” ho scritto moltissimo e con contenuti diversi. Sentivamo che era arrivato il momento di pubblicare un canzone che potesse fare da collegamento tra “Ibrido” e ciò che verrà. E’ una canzone d’amore. Fotografa un post-relazione, quel periodo fatto di solitudine, nostalgia, giorni passati in casa, diversivi futili.
D Progetti futuri? Concerti in vista magari in città?
R Adesso sto lavorando a riorganizzare tutte le cose che ho scritto nell’ultimo anno. Ci sono tante idee e non vedo l’ora di poter dar vita ad un nuovo lavoro in studio. Per quanto riguarda i concerti in città, ho appena fatto l’ultima data del tour al Nuovo Teatro Delle Commedie. Per un po’ credo che starò chiuso in studio.
D Puoi dire qualche anteprima sui nuovi lavori ?
R Come ho detto prima i contenuti saranno diversi da “Ibrido”, in cui prevale l’introspezione. Ci sarà sicuramente tanto sentimento.
D Davide quali sono i tuoi punti di riferimento, i tuoi mostri sacri, le tue fonti di ispirazione?
R Io sono cresciuto con Vasco Rossi, Lucio Battisti, Lucio Dalla… Insomma, i grandi cantautori italiani. La mia radice è Italiana anche se, come tutti, ho attraversato il momento in cui ho ascoltato tanto i mostri sacri della musica internazionale come Beatles, Queen, Pink Floyd…. Nella scrittura non sento di ispirarmi a qualcuno, cerco di dire le cose a modo mio.
D Davide, un rimpianto, una occasione banalmente sciupata che avrebbe potuto dare una svolta ancor più importante alla tua carriera?
R In realtà credo che tutto sia arrivato in modo naturale. Se qualche incontro o situazione passata non è andata bene ha soltanto contribuito a far si che succedesse tutto quello che sta succedendo. Quindi no, nessun rimpianto.
D Chi è oggi Davide Lonzi?
R Sai che non lo so ? E’ una domanda veramente difficile. Sicuramente Davide è un ragazzo che è alla continua ricerca di nuovi stimoli personali e artistici. E’ un fluido in continuo movimento e in continua evoluzione.