1 – Te e la tua chitarra…un amore che dura da ?
1) La chitarra l’ho iniziata a suonare verso i 17 anni. La mia è stata una necessità. Ascoltavo musica a oltranza e a un certo punto ho sentito di dover suonare, era un bisogno. Così mi feci prestare una chitarra classica da un amico e per un po’ di tempo sparii dalla circolazione. Non credo si tratti di amore, in fondo è solo un oggetto. La chitarra la considero un mezzo per esprimere qualcosa di mio senza dover usare per forza le parole.
2 – Accanto al tuo nome Francesco, su Facebook, hai inserito BLUES…questo la dice lunga…
2) Si, accanto al mio nome su FB c’è la parola “blues”, che ho anche tatuata addosso. E’ una specie di soprannome, molti mi chiamano Checcoblues o semplicemente Blues, quindi mi sembrava naturale usarla!
3 – Il blues non è solo un genere musicale, è qualcosa di più, una certa cultura, un certo modo di vedere la vita…qual’è il tuo punto di vista?
3) Il blues è certamente una forma musicale ricca di sfaccettature. Un personaggio molto importante (W. Dixon) lo definì credo molto bene in questo modo: “The blues is the roots, everything else is the fruits”. Che è un po’ il mio pensiero, è ciò da cui viene tutto. Ultimamente mi capita di rado si suonare il blues nel senso più puro del termine, ma questo non vuol dire che non lo metta in tutto ciò che suono, che sia reggae, pop, funk, rock, soul o altro.
4- E’ difficile fare blues a Livorno?
4) A Livorno c’è una buona scena musicale, molti musicisti che fanno blues a buon livello. Fare blues è difficile un po’ ovunque perchè è comunque un genere di nicchia ma comuque qui in zona capita spesso di sentire ottime serate di blues e dintorni, anche grazie ai pochi ma buoni locali che portano avanti i live anche di questo genere come La Bodeguita, La Sentina, Mediterraneo, Vinaino, Surfer Joe…
5 – Hai pubblicato qualcosa ? Se non è così hai intenzione di farlo?
5) Il primo disco in cui ho suonato uscì nel 2008 se non ricordo male, era “Rock ‘n roll girl” Di Saro & The Blues Revolution. I brani erano di Saro Buscemi arrangiati poi con noi della band.
Dentro c’era della bella roba a cavallo tra southern-rock e rock-blues. Con quella formazione suonammo poi anche al Pistoia Blues. Successivamente negli anni ho registrato vari demo, qualche nuovo brano originale con i Guerrilla Farming e attualmente sto lavorando con Luca Battistini al nostro demo-ep di cover acustiche. Poi con lui faremo un’altro disco, spero presto, con anche brani originali.
6 – Chi sono i musicisti più bravi con i quali hai suonato?
6) Attualmente mi ritengo fortunato di collaborare con ottimi musicisti come Fabrizio Balest, Luca Battistini, Daniele Catalucci, Nicola Venturini, Valerio Dentone, Andrea Lo Coco, Alex Sarti, Adriana Hamilton, Valentina Purcu e molti altri…
In passato mi è capitato di suonare con altri grandi professionisti come Gianni Apicella, Piero Perelli, Manlio Pepe, Davide Malito, Carlo Romagnoli,Andrea Celeste, Fabio Galeazzi, Michele Amato, il coro gospel Jubilation e sicuramente me ne dimentico molti altri.
Ho suonato per un po’ anche con Danny Bronzini, prima che prendesse il volo diventando il chitarrista di Jovanotti. Siamo molto amici ed è un talento incredibile nonostante l’età. Poi mi è capitato di suonare con Roberto Luti, un chitarrista eccezionale, con 2 note messe dove sa lui riesce a sfasciarti l’anima. In passato poi ho spesso suonato, anche facendo busking, con Niki La Rosa, una grande cantautore. Quest’ultimo mi ha trasmesso l’amore per la musica fatta in strada,
che da emozioni molto diverse rispetto alle situazioni normali e che da un po’ sto portando avanti con costanza anche a Livorno.
7 – I migliori chitarristi blues secondo il tuo giudizio?
7) Grandi chitarristi blues ce ne sono stati davvero tanti, è brutto dover limitarsi a pochi nomi.
Comunque Stevie Ray Vaughan è quello che mi fatto scattare la scintilla per iniziare a suonare.
Poi Albert Collins, BB King, Freddie King, Duane Allman, Derek Trucks, Eric Clapton, Jimi Hendrix sicuramente mi hanno influenzato molto. John Mayer tra quelli moderni è quello che mi ha influenzato di più e continua a essere un riferimento musicale per me.
8 – Dove ti esibirai a breve ?
8) A breve credo che mi esibirò in qualche Jam session Berlinese o magari per strada, visto che starò lì per un po’. Lì c’è molto fermento artistico e voglio vedere cose nuove. Per l’ultimo dell’anno comunque sarò qui e suonerò a La Bodeguita con Adriana Hamilton e Valerio Dentone dove saluteremo il 2015 e, spero, faremo divertire tutti i presenti!
9 – In definitiva…chi è Francesco “Blues” Luongo ?
9) Eheh, forse potrei rispondere: sono quello che suono, ma non credo sia così semplice. Credo di essere uno che si sta ancora conoscendo, giorno dopo giorno, come tutti forse.
Ho un mucchio di difetti e di dubbi, ma anche qualche certezza su cui baso la mia vita. Valori, riferimenti, persone senza le quali mi sentirei perso.
Aparte questo sono concreto e non mi piace lamentarmi, non amo i compromessi e apprezzo le cose semplici.
Sicuramente sono molto sincero e non sono un tipo superficiale. Infatti spesso non mi trovo molto in sintonia con la società che mi circonda e che, in genere, mi sembra viva seguendo altri codici.
In ogni caso ho molta curiosità verso le persone, la musica, l’arte, le culture e insomma cerco di fare, scoprire, e conoscere cose o persone che mi possano dare qualcosa di bello e vero sperando di contraccambiare.