D E’ il 1976 quando nascono “The Evacuees” con Paolo Baldeschi al basso e alla voce…inizia la tua bella avventura musicale.
R Mamma che ricordi…eravamo giovani, pieni di entusiamo e di idee
D Ben presto il gruppo cambia nome…i Ramblers: per voi la musica non ha segreti, preparati, ottimi musicisti, che scrivevano anche “pezzi” propri, con concerti seguiti da un folto pubblico…che ricordi hai?
R In realtà segreti ne aveva e ne ha ancora… c’è sempre qualcosa da scoprire.
Eravamo giovanissimi e tutti molto presi dalla musica… mentre i nostri coetanei andavano a giocare a pallone e la domenica a ballare noi passavamo le giornate al fondo a suonare … senza sentirne la fatica… anzi sembrava che più suonassimo e più accumulassimo energia… beh si parla veramente di molti anni fa… i Ramblers si sono sciolti nel 1981…
D Una volta terminata l’esperienza Ramblers la gente inizia a conoscerti come Paul Moss…come e perchè avvenne questa trasformazione ?
R In realtà dopo i Ramblers ho avuto un’altra band… forse la più importante … quella che mi ha fatto capire che da grande avrei voluto fare il musicista, Immigration Office Band (I.O.B.).
La band nasce per caso nel 1982.
Roberto Barsi, livornese anche lui ma già da più di quindici anni trasferitosi negli States, in una sua parentesi livornese decide di formare una band… in quegli anni era tutto diverso da oggi… io bazzicavo il negozio storico di Tony “Music City” dove molti come me lasciavano il propio numero di telefono nella speranza di essere contattati per progetti musicali.
Fu cosi che io e Roberto ci conoscemmo e da li fondammo gli I.O.B.
La band ha avuto diverse formazioni dal 1982 al 1987 … cinque anni intensi dove ho scoperto il mio amore per quella terra così lontana … gli States dove nel 1983 a diciotto anni e un mese sono andato per la prima volta.
Dopo lo scioglimento della band ho intrapreso la carriera da solista pur continuando a collaborare con altri musicisti.
Il fatto di essere da solo mi ha dato la possibilità di fare esperienze in giro per Italia e Stati Uniti… se capitava un ingaggio potevo decidere senza dovermi preoccupare di lasciare una band… questo ha fatto si che abbia potuto suonare in situazioni diverse che mi hanno fatto crescere.
D La tua carriera musicale , che dura tutt’oggi con ottimi risultati, è stata ricca di soddisfazione per te…sei molto conosciuto in città e non solo…raccontaci qualcosa in breve di questo tuo percorso…
R Molto probabilmente sono più conosciuto fuori che a Livorno… sono 34 anni che faccio il musicista di professione e questo mi ha portato a vivere in diverse città e nazioni.
Se vuoi fare il musicista full time devi essere disposto a girare… non mi è mai pesato essere sempre con la valigia in mano… anzi mi ha sempre dato una forte carica e anche una forte dose di curiosità nel conoscere musicisti di altre zone.
Suonare negli States per me è stato, e lo è ancora, molto stimolante … ho conosciuto molti musicisti con cui ho suonato che mi hanno fatto scoprire come essere me stesso su un palco… alcuni con cui tutt’oggi sono in contatto… ho fatto parte di band importanti … di spettacoli musical che mi hanno fatto crescere anche in ruoli musicali che non avrei mai pensato di ricoprire.
Dal 2002 al 2004 sono stato il chitarrista di Alexia,
Ho contribuito alla realizzazione dell’album che ha fatto vincere Alexia a San Remo del 2003, portato poi in Tour in tutta Europa.
In questi anni tra collaborazioni varie ho portato avanti anche un mio progetto di musica originale… questo mi permette di portare avanti ancora il lato più artistico… c’è sempre una parte di me, anche se non sono più un ragazzino, che sogna di poter vivere con la propria musica… cosa molto difficile oggi.
D Quali sono i tuoi punti di riferimento, i tuoi generi musicali preferiti ?
R Il Pop, Rock, Country e Blues sono i generi che prediligo… ma non disdegno altri generi… se una canzone mi trasmette delle buone vibrazioni non guardo da che genere proviene.. la musica è bella tutta!!!
Sono cresciuto con i Beatles… loro sono il mio riferimento più grande… John Denver altro artista che mi accompagna fin da piccolo… sono tanti gli artisti che amo… Clapton, Queen, Journey, Pink Floyd, Knopfler e molti altri ancora.
D E’ dagli anni 70 che sei sulla scena musicale…per molti sei un punto di riferimento tu stesso…è molto cambiata Livorno musicalmente parlando ?
R Non so se sono un punto di riferimento… se lo sono, non posso che esserne lusingato e non nascondo che può farmi un gran piacere.
Non conosco molto la realtà livornese attuale… visto che non la vivo moltissimo… sicuramente è cambiata… ma non so dirti se in meglio o peggio… la tecnologia oggi sicuramente fa si che le nuove leve abbiano tutto a portata di mano… cosa che 40 anni fa te lo sognavi… dovevi fare tutto da solo … e tra pochi amici musicisti ti scambiavi quel poco che ognuno di noi sapeva… Mi sembra che negli ultimi anni, ma questo non solo a Livorno, il suonare o fare qualcosa di artistico sia diventato più una moda… mentre prima si suonava perché ci piaceva e basta… magari mi sbaglio…
D Che stai facendo al momento? Cosa “bolle in pentola” , dove possiamo ascoltarti a breve?
R Al momento continuo le mie serate in giro per L’Italia e Svizzera, mi esibisco molto spesso da solo, ma ho anche una band…una band di amici “Paul Moss & Friends” ci conosciamo da molto tempo… con Luca Boldrini, il batterista, abbiamo iniziato insieme a suonare esattamente 40 anni fa.
Con Gianluca Fastame, il tastierista, ci conosciamo da metà anni 80.
Fabrizio Favini, il bassista, è l’ultimo arrivato… suoniamo insieme dal 2007.
A breve dovrei iniziare a registrare nuovi brani…
D I tempi sono cambiati, inutile negarlo…è possibile al giorno d’oggi vivere di musica ?
R Vivere di musica oggi come oggi non è facile… ma non impossibile… i tempi sono duri e devi combattere con tante problematiche… in Italia è forse più dura che da altre parti… ma con dedizione, impegno e sacrificio si può raggiungere la meta!
D Paolo, hai un rimpianto, una occasione che se possibile, sfrutteresti meglio ?
R Ci sono state delle situazioni che oggi affronterei in maniera diversa… ma con il senno del poi tutto sarebbe facile… Quindi come dico in un brano scritto un po’ di tempo fa “ I Have No Regrets… I’d do it all again!!!”
D Chi è oggi Paolo Baldeschi alias Paul Moss ?
R Chi sono io oggi?
Lo stesso ragazzo che sognava di fare il musicista… siamo gli artefici del nostro destino… vivo e cerco di vivere facendo quello che amo e spero che questo arrivi alle persone che mi sono vicine.
La musica mi permette di esprimere il meglio di me… quando a fine serata vedo persone che hanno passato una bella serata ascoltandomi, mi fa sentire bene sapere che ho contribuito a tutto questo.