D Gabriele Ciangherotti, batterista e percussionista immagino da ragazzo per la gioia dei tuoi vicini di casa…
G Certo! Per fortuna i vicini non reclamano troppo quando suono
D Hai fatto studi classici suppongo…e continui a studiare…
G Ho iniziato a suonare le percussioni nel 2011 in 1° media, facendo l’indirizzo musicale della scuola “Mazzini” di Livorno, con Gabriele Pozzolini come insegnante. L’anno successivo fui ammesso ai corsi preaccademici dell’ Istituto superiore di studi musicali “P. Mascagni” di Livorno, studiando con il M° Alessandro Carrieri e poi con il M° Gionata Faralli, che è tutt’ora il mio insegnante. Nel 2019 mi sono diplomato al Liceo musicale “Niccolini-Palli” di Livorno, dove ho prevalentemente studiato batteria con il M° Renato Ughi. Adesso frequento l’ultimo anno di Triennio Accademico, sempre all’istituto “Mascagni” e inoltre studio privatamente con il M° Brian Barker, timpanista dell’orchestra del Teatro Elbphilarmonie di Amburgo. Oltre a questo, studio, sempre privatamente, composizione con il M° Riccardo Perugini
D Attualmente sei in forza all’Orchestra Fondazione Teatro Goldoni…bella esperienza…
G Si, un’esperienza fantastica! Poter suonare diretto da grandi bacchette, come quella del M° Lederhandler o della M° Fratta, e soprattutto, suonare con colleghi stupendi e con molta più esperienza di me, data la mia età, è meraviglioso
D Ovviamente il vostro repertorio orbita intorno alla musica classica e operistica e penso sia quello il genere di musica che prediligi ma…ascolti anche rock vista la tua giovane età ?
G Certo! Un vero musicista secondo me deve essere aperto a tutti i generi di musica. Io sono un appassionato del Progressive Rock sia italiano che non, soprattutto di gruppi come Museo Rosenbach, Banco e Area. Ascolto molto anche Frank Zappa e i Mothers of Invention. Un’altro genere che adoro, e che ho imparato ad amare ancora di più mentre studiavo al Liceo musicale è il jazz, la voce di Chet Baker, ogni volta che la ascolto mi incanta…
D Mai fatto parte di Band di altro genere ?
G Si, insieme ad altri miei compagni avevo formato una band, i L.A.M. (Linea ad Alta Mobilità), e variavamo dal fusion al progressive, ma sfortunatamente abbiamo avuto vita breve perché ci siamo formati poco prima del Lockdown dell’anno scorso, e quando potevamo ricominciare a suonare la maggior parte dei membri si sono trasferiti in altre città per motivi di studio.
D Quali sono i tuoi mostri sacri, i batteristi dai quali hai cercato di “rubare” i segreti ?
G Data la mia formazione classica, non ho dei batteristi che considero mostri sacri, adoro un sacco Steve Gadd e Christian Meyer, ma i veri mostri sacri per me sono altri, come Rainer Siegers oppure Dan Gresson.
D Ho letto che hai avuto anche una esperienza all’ Istituto Comprensivo Minerva Benedettini…
G Si, ho lavorato come insegnante di strumenti a percussione per un anno laggiù. La cosa particolare è il fatto che sono diventato insegnante di scuola media non appena mi sono diplomato, quindi ritrovarsi dall’altra parte con colleghi che mi scambiavano per un alunno è stato molto divertente. Unica pecca è stata che ho dovuto fare mezzo anno di insegnamento online per via del Lockdown, e diciamo che insegnare percussioni (e qualsiasi altro strumento) online non è una cosa semplice soprattutto quando i ragazzi non hanno gli strumenti a casa… Però riincontrando quei ragazzi adesso agli open day del Liceo musicale, dove ho partecipato come ex studente, mi ha fatto veramente piacere, perché se hanno continuato a suonare, vuol dire che sono riuscito nel mio compito più importante: farli amare la musica.
D Progetti futuri, sogni nel cassetto ?
G Diciamo che sono un pò, finito il Triennio qui a Livorno tenterò l’ammissione al Royal Conservatorium di Den Haag, nei Paesi Bassi dove vorrei frequentare il Biennio di percussioni con specializzazione in musica da camera contemporanea assieme al Triennio di composizione. Un sogno invece che ho nel cassetto è quello di poter entrare a far parte di un gruppo di musica da camera contemporanea, come ad esempio gli Icebreaker o gli Slagwerk Den Haag
D Una domanda che faccio a tutti i batteristi: il compianto Charlie Watts dei Rolling Stones diceva che il suo “culo” era quello di Mick Jagger perché per 60 anni se lo ritrovava davanti sul palco…qual’è il “tuo culo” ?
G Non c’è un “mio culo” fisso. Diciamo che i culi degli ottoni in orchestra sono quelli più frequenti
D Tutti noi abbiamo un rimorso che non ci fa dormire la notte…musicalmente parlando quale è il tuo più grande rimpianto ?
G Sinceramente musicalmente non ho rimpianti, ho sempre seguito la mia strada, giusta o sbagliata che fosse, subendone anche le conseguenze in alcuni casi, ma dovessi rinascere, rifarei tutto quello che ho fatto finora.
D Chi è oggi Gabriele Ciangherotti ?
G Gabriele Ciangherotti è un ragazzo di 21 anni come tanti, con molte passioni, una soprattutto per la musica e tutto ciò che essa comprende. Cerca di vivere la sua vita al massimo e di realizzare tutti i sogni che ha nel cassetto, senza avere fretta e dando sempre il meglio di sé.