DARIO PETRONICI

D Dario Petronici tastierista…le tastiere, immagino il tuo primo amore, il tuo primo approccio con la musica?

Ciao Massimo guarda in realtà ho cominciato tardi a 24 anni con alcune lezioni di piano da un’insegnante di pianoforte di impostazione classica., breve esperienza interrotta anche perché incompatibile con gli impegni lavorativi che avevo allora. La passione però c’era ed anni dopo nel 2010 ho iniziato un percorso di studio con l’amico/maestro iazz Mauro Perigozzo che mi ha allargato la mente stimolato e sostenuto nei momenti critici (chi suona qualcosa sa cosa intendo). Comunque da allora non ho più smesso un pò di tempo per strimpellare lo trovo sempre più per una esigenza psico-fisica.

D Hai fatto studi classici o sei autodidatta?

Vedi sopra

D Attualmente fai parte della band I Rumori Molesti. Ottimi musicisti, buona musica…come nasce questo ensemble?

Il gruppo nasce dall’incontro casuale di un anno fa in tempi di lockdown con la cantante /bassista Serena Leonardi in arte Ladybird (la leader del gruppo) ricordo mi fece ascoltare alcune sue interpretazioni di cover. Ne rimasi stregato gran voce , grande trascinatrice, una vera forza della natura e una vera professionista. Chiamai subito il mio amico batterista Luca Cecchetto per coinvolgerlo nel trio che nel frattempo mi ero prefigurato. Recentemente nelle ultime due uscite si è aggiunto anche il chitarrista Francesco Betti che dona un valore aggiunto al sound

D La vostra musica spazia a 360 gradi, dal pop al rock, dalla musica leggera italiana al funky…ma qual è il tuo genere preferito?

Mi piacciono un pò tutti i generi musicali ognuno ha il suo fascino e un diverso modo di approccio la sfida è anche quella certo non nego che un pò di improvvisazione jazz mi manca ma oggi mi interessa di più mettermi a disposizione del gruppo e imparare il più possibile da questa esperienza

D Prima de I Rumori Molesti hai fatto parte di altri gruppi?

Sì, insieme al batterista Luca Cecchetto abbiamo fatto parte di un gruppo blues con il quale abbiamo collaborato per circa un anno.

D Chi sono i tuoi mostri sacri, i musicisti che imitavi fin da bambino davanti allo specchio?

Ricordo da ragazzino i Police mi avevano preso avevo tutti gli LP. Poi ho cominciato ad ascoltare tutti gli altri, non mi chiedere di fare una lista dei mostri sacri .. sarebbe infinita vista poi la mole di produzione musicale dal 70 al 90. Mi viene a mente che recentemente abbiamo perduto Check Corea ecco quello sì che era un mostro

D Dagli anni 70 in poi le tastiere sono diventate quasi indispensabili in un gruppo musicale, fanno da collante, legano il tutto…

Si la tastiera fa da legante è un sostegno armonico, crea l’amalgama, ammorbidisce l’ascolto fosse anche solo un tappeto ma anche dal punto divista ritmico è molto utile

D Progetti futuri, qualche altro concerto ora che è possibile (a proposito vi ho visto suonare in Piazza Grande a Livorno…) magari in città?

Abbiamo ricevuto altre richieste, da alcuni locali cittadini (abbiamo in programma due date da qui a fine ottobre una delle quali il 30 di nuovo in Piazza Grande, alla Caffetteria Piazza Grande.

D Tutti noi abbiamo un rimpianto che ogni tanto affiora…musicalmente parlando, qual è il tuo, quella scelta che avresti potuto fare?

Sinceramente non ho grossi rimpianti. Forse ripensandoci soltanto quello di non essere stato introdotto in età giovanile allo studio del linguaggio musicale che ritengo fondamentale per la crescita interiore individuale oltre che per lo sviluppo dei rapporti sociali.

D Chi è oggi Dario Petronici?

Dario, un ragazzo del 66 con questo vizio di ritrovarsi nel tempo libero una o due volte a settimana a provare con I Rumori Molesti entrando in sintonia con la musica divertirsi , imparare ,provare nuove emozioni ampliare il nostro repertorio, provare a fare divertire la gente che oggi ce n’ è tanto bisogno ..cose belle insomma , alla base c’è l’amicizia fra noi, la stima e il rispetto non potrebbe essere diversamente .

LUCA SARDI

D Luca Sardi bassista…chitarrista pentito o “adoratore” dello strumento fin dalla tenera età?

R Ciao!….bassista ”adoratore”, ma usando un’ accezione più sanguigna, direi anche “consapevolmente sfegatato”. Le giornate trascorrevano all’insegna di musica strimpellata con vecchie chitarre acustiche in Villa Mimbelli, ed ogni giorno inevitabilmente sarebbe venuto fuori un brano da cercare di riprodurre in massa, ma soprattutto a caso e fino allo sfinimento…

All’interno del gruppo di amici esiteva già una band Grunge ( To moore on pier ) composta da quelli “più grandi di età del gruppo” che ovviamente soddisfava il 90% dell’interesse delle mie/nostre giornate…Ogni serata di prove (al Centro musicale in Piazza Manin) era vissuta con l’entusiasmo dell’attesa di un concerto, come adesso…semplice,

Conoscevo ogni singola nota e brano della band di Chico, il mio amico del cuore ( con il quale poi ho avuto nel tempo altre esperienze musicali ), andavo a casa sua e suonavamo per ore le sue canzoni ( stavo suonando le canzoni dei To moore on pier! ), ed io usavo una delle sue due chitarre suonandola a singola nota per fornire quel pizzico di discutibile e legnosa collaborazione…

“Luca, perché non vieni a suonare con noi il basso? Beppe tanto ha la ragazza e non viene quasi mai..”

….e così Inizio a suonare il basso, che bellezza!

D Attualmente fai parte del gruppo Chromosomes, ottima band, ottimi musicisti…come nasce il tutto?

R Suono con i “The Chromosomes” dal 1997, band che ovviamente amavo e che consideravo insieme ai “Flora e Fauna” le band di spicco e principale attrazione dell’”underground Punk Livornese” di quegli anni.

Nei fondi dei sotterranei alla Bertolli ( così si diceva! ) si trovava il quartier generale del Punk e lì suonavano i “The Chromosomes”, e i “Flora e Fauna”, e i “The Pills”, ed i “Negative Pole”….e tanti altri.

Mimmo, amico e batterista dei “To moore on pier” già stava suonando con Massi, Palline e Loris nei “The Chromosomes”, continuando poi a suonare con me la batteria nei progetti degli anni seguenti che videro la formazione di altre due Band in chiave decisamente Punk Hard Core ( Youth in Crisis e Back Line Division ) con ovviamente la presenza di Chico alla chitarra e alla voce.

Ah, tutto questo si svolgeva non più alla Bertolli, ma nei fondi del Mercato Centrale!

Nel frattempo Mimmo mi propose di andare a fare una prova con i “The Chromosomes” in quanto Loris fu costretto a lasciare per dinamiche lavorative… mi presenta Massi e Palline (emozione a palla!), grandi amici tutt’ora…

La prova è Ok !!! Iniziano concerti e mini tour continui in tutta Italia e non, registrazioni, tanti amici ovunque, ambizioni e speranze ma soprattutto divertimento…

Ora suonavo con i “The Chromosomes” e con I “Back Line Division”, in entrambi con Mimmo ma in uno con Chico e nell’altro con Massi e Palline…

Abbiamo un nuovo fondo in questa fase comunque, la “casina su in campagna”, a Torretta Vecchia per intenderci.

Ah, e concludo dicendo che da anni alla batteria i Chromosomes vedono la presenza di Matteo!!!

D Il vostro sound possiamo definirlo garage-rock..ti rivedi in questa definizione anche se “etichettare” la musica è sempre difficile ?

R I Chromosomes esprimono da sempre un sound Punk-Rock sullo stile Ramonico ma con una leggera influenza Pop, elemento che a parer mio distingue da sempre lo stile della band nel suonare Punk..

La struttura ritmica è assolutamente quella, ma le smussature armoniche ( grazie alla presenza di cori e fraseggi di chitarre ) ci sono ed addolciscono il tutto…

Un mix di influenze distinguibile…alla Chromosomes ecco !!!

D Una “vocina” mi ha detto che fai parte di un altro gruppo con componenti non nati sopra uno scoglio…

R Vocina attendibile direi!… Ebbene sì, la voglia di tornare a suonare Hard-Core così come succedeva con i Back Line Division è stata incontrollabile… decido così con altri vecchietti amici della Pisa Hard-Core di fondare i “NOT SAVED”, band decisamente tagliente e dalle sonorità tipiche dell’ Hard-Core New York con brani suonati alla velocità della luce.

Con Nick, batterista dei NOT SAVED, Chico e Cele nel frattempo riparte il progetto Back Line Division, stroncato però purtroppo dal soffocamento che la pandemia ha indotto su tutti gli aspetti della musica e non solo.

D Il basso è uno strumentonon appariscente ma dallo straordinario impatto sonoro…è spesso il collante in un brano…te ne accorgi quando manca…

R Scherzosamente non posso che citare un altri tipico intervento diretto a me e colleghi di strumento quando eravamo in giovane età!!!… Del tipo: “tranquillo, anche se commetti un qualche errore tanto il basso non si sente” , un qualcosa di sottilissimo che un po’ colpiva dritto l’orgoglio teen…Bei Tempi!

Descrivi lo strumento perfettamente, poco appariscente ma con impatto sonoro unico, strutturato e che da struttura….aspetti che determinano a parer mio la sua quasi essenziale presenza all’interno di una qualsiasi composizione musicale.

Dico “quasi” perché devo ammettere di aver ascoltato negli anni live di band assolutamente interessanti progettate volutamente con l’assenza del basso ma, nonostante ciò, è sempre stato inevitabile non sentire il bisogno di sentirsi vibrare il petto per le basse frequenze.

…sai, sono un po’ di parte io..

D Quali sono i tuoi mostri sacri, i bassisti che imitavi davanti allo specchio ?

R In quel famoso parco di cui sopra nei primi anni 90 mi sfondavo ad imitare Cliff Burton ( bassista dei Metallica ) nel solo di “Anesthesia Pulling Teeth”…era il mio/nostro chiodo fisso, non l’ho mai eseguita tutta alla fine visto che la punta di diamante del solo era la parte iniziale….dopo di che, prima di passare al Grunge sfrenato ed al “Nirvanesimo” (che ovviamente suonavo), ho amato molto lo stile e l’arroganza di Flea unito allo stile inimitabile dei Red Hot

Al momento ( ma da tempo direi, quindi da quando suono Punk Hard Core ) ho un debole per Matt Freeman, bassista conosciuto per deliziose performance con “Rancid” ed “Operation Ivy”.

Amo il suo stile, i suoi virtuosismi ed il suo sound graffiante…. devo ammetterlo, alla tenera età di 44 anni e l’ausilio della rete ( elemento fondamentale che prima non era di grandissima voga ) mi trovo spesso a seguirlo in alcuni suoi tutorial!

D Progetti futuri? Un nuovo cd magari? Concerti, appena questo maledetto virus ne da l’opportunità ?

R Ci stiamo riprendendo da questo lungo periodo di stop con calma, continuando a provare e a scrivere canzoni in vista di un nuovo album non vicinissimo comunque. Nel frattempo perché no, qualche data in qualche evento sicuramente capiterà…

D Tutti noi abbiamo un rimpianto…non essere saliti su quel treno che ci stava aspettando ci “rode ” ancora…dove andava il tuo, musicalmente parlando ?

R Nessun rimpianto per quanto creato e vissuto con i Chromosomes, è stato tutto ed è tutt’ora fantastico.

Devo ammetterlo, spesso ti fermi a pensare se veramente ( in quanto componente di una band con un anche se pur piccolo potenziale e con un seguito ) se qualcosa potesse esser stato condotto o gestito in maniera differente..tipo proposte, etichette, distribuzioni e quant’altro, o addirittura scelte musicali… Ma tutto è andato al massimo!

Ah sì, un rimpianto lo avrei… non poter rivivere i palchi con i “The Chromosomes” degli anni di “More Time to Relax” e di “Chromoterapia”…

D Chi è oggi Luca Sardi ?

R Giusto per citare una perla di Pozzetto in “ Il Ragazzo di Campagna” Luca Sardi, “incensurato e nulla tenente” a parte il mio basso… !!!

A parte gli scherzi, decisi tra il conservatorio e l’Università di scegliere la seconda via e tutt’ora vivo occupandomi di servizi in ambito Geomorfologico.

Ma suono, suono tantissimo in solitario e con le mie sempre presenti band…

D’altronde, come dico sempre, l’ambizione per chi suona è tutto.