D Giuliano Bartorelli, eccezionale chitarrista…l’amore per lo strumento è nato in tenera età immagino…
R Sembra
Ieri , ho preso la chitarra in mano nel 1964 (avevo 6 anni) durante
le prove dei The Beatniks, la band di mio fratello Roberto degli anni
Sessanta, che provavano nel salotto di casa nostra , e i vicni
arrivavano con le seggiole (pochi avevano la Televisione) e si
godevano lo spettacolo, lo fai ora ti “arrestano”.
D Hai
fatto studi classici o completamente autodidatta ?
R Ho
studiato solfeggio dal Maestro Simi, la scuola era alla Goldonetta
nel 1975.
D Attualmente
fai parte del duo “La strana coppia”, appunto in coppia con il
vocalist Gabriele Ciurli…come è venuta l’idea di formare questa
strana coppia ?
R Gabriele e’ amico di Leandro, mio figlio, ed io e mia moglie frequentavamo la famiglia Ciurli (famiglia Stupenda, con Stefano una persona unica, per bonta’ ,generosita’ e lealta’),Quindi quando ci trovavamo insieme, Gabriele era l’attrazione delle canzoni, e da li per anni, poi Stefano ha proposto il duo ……mi dispiace che ci ha visto solo una volta al “debutto”… Gabriele sta dimostrando tutta la sua bravura e spontaneita’ sul palco
D Prima
hai fatto parte di altri gruppi …chi ricordi con più piacere ?
R (Trilobiti),
(Retro Bottega), (Riccardo Chimenti Band), (Mario Bucci Band),
(Serrano Band) ,(Mi.Ba) (MK5) (Relish), ma e’ una storia passata.
Attualmente oltre a La Strana Coppia, suono con Trentacorde Quintett,
Emanuele Bernardeschi, Martina Salsedo e naturalmente con mio figlio
Leandro.
Ricordo
tutti con piacere, con ogni band ho avuto emozioni.
D Spesso
e volentieri sei chiamato a impreziosire jam e ensamble…un modo
superbo di stare insieme ad amici e musica…
R La
bellezza delle Jam, ti ritrovi a suonare con musicisti bravissimi,
preparatissimi e tutti con entusiasmo, un modo anche per spazziare in
tanti generi diversi
D Il
tuo repertorio spazia a 360 gradi nel mondo della musica…ma il tuo
genere preferito ?
R Naturalmente
il Rock , il Rhythm and Blues, il Funky, ma anche la canzone
d’autore, mi piace tutta la musica.
D Quali
sono i tuoi mostri sacri…coloro che magari “da bimbo” imitavi
davanti allo specchio ?
R Alvin
Lee del gruppo storico dei Ten Years After, Ritchie Blackmore dei
Deep Purple, anche se sono “crasciuto” con i Beatles e Rolling
Stones….
D Te hai avuto il previlegio di suonare insieme a tuo figlio Leandro, batterista la cui bravura e fama ha oltrepassato la nostra penisola…orgoglioso immagino…
R Certamente,
dal 1992 quando Tullio De Piscopo lo ha voluto con se alla N.A.M.M a
Milano , da li non ci fermavamo un attimo, io avevo smesso di suonare
per seguirlo e suonare con lui, poi diventato grande, ha iniziato a
suonare nei GP Formula Uno,Londra, Abudabi, Etc……
Orgoliososissimo, anche perche’ e’ un ragazzo stupendo !
D Tutto
noi abbiamo un rimpianto che non ci fa dormire e ogni tanto ci
ricorda che dovevamo prendere quel treno che ci stava
aspettando…dove andava il tuo ?
R Sinceramente,sono
soddisfatto di c’ho’ che ho fatto, sono riuscito a suonare (grazie a
mio figlio) a Londra, Montecarlo,Milano,Roma,Cortina
D’Ampezzo,Bari,Pescara,Genova etc etc…. in TV, Rai Uno, Canale 5
Italia Uno e altre emittenti
D
Chi è oggi Giuliano Bartorelli ?
R Bellissima
questa domanda… oggi sono un nonno di 62 anni (tra poco nonno 2
volte)
che
si sente un “ragazzo” , con il solito entusiasmo,
circondato da una bella famiglia
e che con le sue 34 chitarre, continua a suonare , con il solito entusiasmo.
D Gaetano Mastrorilli… viene prima il chitarrista o il tastierista? R: Si tratta di una domanda cortesemente tendenziosa: non sono chitarrista, né tastierista, ma solo un appassionato strimpellatore. In tal senso possiamo dire che viene prima il tastierista. D’altro canto la vista del bianco e del nero, dell’avorio e dell’ebano mi hanno sempre dato i brividi. Le prime esperienze “musicali” sono nate proprio accarezzando i tasti del pianoforte… di qualcun altro.
D Attualmente fai parte del gruppo
“ The New Choir & Tornado Band”… come è nato questo
ensemble ? R: Qualche anno fa, tramite amicizie, sono stato
invitato ad ascoltare questa strana formazione: un coro supportato da
una vera band, un repertorio piuttosto variegato che spazia dalla
musica italiana a quella internazionale, e che si muove tra gli anni
ottanta e i giorni nostri. La peculiarità dell’ensemble è la
perfetta amalgama tra la parte corale, ottenuta dagli originali
arrangiamenti a quattro voci messi a punto dalla direttrice artistica
del progetto, il M° Noemi Pacini, il fulcro di tutto il progetto
“The New Choir & Tornado Band”, e quella orchestrale.
Dopo l’invito ad unirmi alla band
per sostituire il tastierista che aveva altri progetti musicali, non
ho saputo dire di no, e oggi sono felicissimo di farne parte.
La band è costituita da Fabio
Giannitrapani alla batteria, Fabrizio Mazzeo al basso, Luigi Ridolfi
alla chitarra elettrica, Giandomenico Mastroeni alla chitarra
acustica e, infine, dal sottoscritto alle tastiere da giugno 2017.
L’ensemble è nata nel 2012, senza il
supporto della Tornado Band, formatasi successivamente, nel 2014,
anno di costituzione dell’Associazione TuttInMusica sotto il cui
cappello sono presenti altri progetti, tra cui voglio ricordare il
coro per i bambini (Singflowers). Vi invito a dare un occhio al sito:
www.tuttinmusica.it
e alle nostre pagine social.
D Il vostro è gruppo
caratterizzato da un repertorio incentrato sulla musica pop italiana
e internazionale ma con richiami ad altri generi come il rock, il
gospel e la musica cantautoriale… ma quale è il tuo genere
preferito al di là di esigenze “di band” ?
Sì, esattamente, il repertorio è
vasto e spazia su più generi musicali, una caratteristica che non si
scontra affatto con i miei gusti. Dovessi collocare da qualche parte
il mio genere preferito, avrei grosse difficoltà nel farlo. Ascolto
musica di tutti i generi e di tutte le “epoche”, preferendo l’uno
all’altro a seconda del momento, del mio stato d’animo e del mio
“mood”, come si dice oggi.
Giusto per fare qualche nome
internazionale posso citare i Supertramp, The Alan Parson’s
Project, gli America, i Queen, i Dire Straits, gli Earth Wind &
Fire. In ambito nazionale non posso non ricordare Pino Daniele,
Claudio Baglioni, Gianni Togni, Sergio Caputo, i Dirotta su Cuba e la
sua leader Simona Bencini. Ascolto musica classica (sono un patito di
Chopin e di Giacomo Puccini), il blues di Eric Clapton e il jazz di
George Benson. Insomma, come si fa a non includere tutti questi
generi nella propria teca musicale? Certamente ci sono cose che
capisco meno e faccio fatica ad ascoltare, come il genere rap per
esempio…
D Impossibile non parlare di
TuttinMusica e delle iniziative volte alla raccolta fondi: ADMO,
AIRCS, AssoFly, ASHaL, Medici Senza Frontiere, Ospedale,Meyer di
Firenze, Vite Onlus, Unione Italiana Ciechi, I sogni di Jo…
definirla scuola di musica mi sembra molto riduttivo…
Indubbiamente uno degli aspetti di
TuttInMusica che mi ha sedotto è la dedizione al sociale. Sono stati
molti i concerti dedicati esclusivamente alla raccolta fondi per gli
enti citati, ma non solo. Ricordo il concerto del 24 giugno 2017 a
favore degli ospiti di Villa Serena, una delle RSA di Livorno:
abbiamo dato qualche minuto di gioia e di spensieratezza a chi vive
dei giorni non troppo felici e siamo stati ripagati con tanti sorrisi
e applausi, emozioni uniche. Attualmente abbiamo in essere una
collaborazione con ANFASS (Associazione Nazionale Famiglie di
Fanciulli ed Adulti Subnormali), per la quale forniamo le competenze
musicali, attrezzature e magliette a favore del coro “Fuori dalle
righe”, un gruppo canoro costituito da persone con disabilità.
D Come ci si sente sul palco a
suonare con dietro 25 coristi… deve essere una bellissima
sensazione…
Una sensazione favolosa, indubbiamente,
non esente da tanta emozione e molti brividi. Quando sta per iniziare
un concerto, l’adrenalina è a mille! La mente si affolla di mille
pensieri e tante preoccupazioni. La paura di mancare un attacco, di
sbagliare una nota, di non riuscire a sostenere bene il coro o di
fronteggiare uno sbilanciamento del volume degli strumenti nelle
casse spia. Poi, entrati nel vivo, l’ansia cede il passo al piacere
di cantare e suonare tutti insieme, in amicizia, senza più
condizionamenti o paure.
D Hai mai fatto parte di altre
band? Direi di sì, sempre per divertimento e senza prendermi
troppo sul serio. Molti anni fa, non dico quanti, ho costituito un
trio chiamato Ozono, O3 è
la sua formula chimica! Qualche anno dopo ho suonato in una band
chiamata Divario, un’esperienza di amicizia oltre che musicale.
D Gaetano quali sono i tuoi mostri
sacri, i musicisti che magari da bambino imitavi davanti allo
specchio? Come dicevo prima, molti sono stati i miei
riferimenti musicali. Quando ero bambino sentivo che la musica mi
attirava più di ogni altra fascinazione. Giocando d’estate per i
vicoli del mio paese, Terlizzi, in terra barese, alzavo la testa
verso le tende svolazzanti delle finestre da cui, oltre gli effluvi
del soffritto di cipolla, si spandevano le note dei cantanti più in
voga del tempo, quando la musica napoletana spopolava. Ricordo la
voce di Pino Daniele prima di tutto e quella di Massimo Ranieri, ma
anche i Pooh erano molto in voga… Quando tornavo a casa sentivo,
irresistibile, il bisogno di scatenare la mia musicalità, così
prendevo il barattolo vuoto di caffè, due matite e colpivo a ritmo
di musica il suo coperchio, mentre in sottofondo girava la
musicassetta dei miei beniamini. Era il segno che dovevo correre
verso la musica… Purtroppo le mie condizioni economiche non mi
consentirono di avviare un percorso di studio adeguato, ma da
autodidatta non ho mai mancato il contatto con la musica.
D Progetti futuri? Ora che le
restrizioni antiCovid sembrano un po’ più elastiche qualche vostro
concerto magari in città? Sì, fortunatamente, dopo un anno
di clausura, siamo riusciti finalmente a mettere in programma ben tre
concerti in estate: il 29 luglio in Fortezza Vecchia, il 5 Agosto a
Effetto Venezia, il 14 Agosto a San Vincenzo. Probabilmente questo
inverno lavoreremo in sala di registrazione per il nostro secondo CD,
dopo il fortunato esordio con “Boom” nel luglio 2019.
D Tutti noi nella vita non siamo
saliti sul quel treno che ci stava aspettando, perdendo una occasione
unica… musicalmente parlando dove andava quel tuo treno?
Chi può dirlo? Forse era il treno che
avrebbe potuto avviarmi agli studi musicali, magari al conservatorio…
Oggi mi accontento di prendere qualche
lezione privata di pianoforte dal maestro Manuele Vanzi, raffinato
pianista classico e rock allo stesso tempo.
D Chi è oggi Gaetano
Mastrorilli? La prima domanda era tendenziosa, l’ultima è
difficilissima e io rispondo con il titolo di un romanzo di Luigi
Pirandello, “Uno, nessuno e centomila”: Uno rappresenta
l’immagine che ognuno ha di se stesso, nessuno è
quello che il protagonista sceglie di essere alla fine del
romanzo (che non è ancora terminato…), centomilaindica
le immagini che gli altri hanno di noi.