D Immagino che ti sei avvicinato alla batteria in teneta età…per non lasciarla mai più…
R Ciao Massimo un saluto anche a tutti i tuoi fan che ci leggono. Ho iniziato a studiare la batteria
quando avevo 14 anni, perché dentro di me é sempre esistita una forte energia da dover
sprigionare e da allora non ho mai smesso di correre dietro i tamburi.
D Il tuo primo gruppo, nel 1999, furono i Bright Corner con il quale hai inciso anche un
album e fatto concerti in Italia e Germania…bei ricordi…
R “Shudder” é stato un lavoro molto impegnativo per tutta la band, che era straordinaria
nonostante la giovane età, i concerti ci aiutavano a divertirci e a trovare la giusta carica per
scrivere i brani.
D Parallelamente ai Bright Corner, nel 2008 inizi a lavorare, con lo pseudonimo di
AleBright, come Dj e producer e hai l’opportunità di proporre i tuoi live-set in tutta la
Toscana…perchè questa scelta ?
R Ho sempre avuto voglia di guardare oltre, la batteria mi permette di utilizzare sonorità acustiche
mentre il mondo delle produzione mi dà modo di esplorare il mondo dei suoni elettronici e
dell’informatica applicata alla musica.
D Nel 2013 accettasti l’offerta di entrare a far parte di una band per registrarne il loro
nuovo album, ma durante la produzione…che successe ?
R Cercavo una nuova avventura e mi gettai a capofitto in quell’esperienza che purtroppo non
riuscimmo a concludere come avremmo voluto, mi dispiacque molto.
D Siccome non sai stare mai fermo dal 2016 collaborari con Aeroc, un’associazione
Livornese, come organizzatore e promotore eventi della stessa.
R Aeroc é molto più di un’associazione, é un insieme di esperienze che si contaminano a vicenda e
che fanno nascere cose come Musicisti Improbabili, esperienze cinematografiche e
collaborazioni bellissime. Invito tutti a seguirci sui social per scoprire il mondo di Aeroc che é
uno spazio aperto a tutte le forme d’arte della città.
D Che mi dici dei giovani batteristi? Hanno voglia di sudare e impegnarsi o pensano che
tutto “venga dal cielo” ?
R Credo che le nuove generazioni di musicisti abbiano delle straordinarie opportunità in più,
possono accedere molto velocemente a lezioni, tutorial o semplicemente ascoltare musica che
fino a qualche anno fa era introvabile. Ogni buon batterista ha alle spalle un percorso che parte
da degli studi fondati soprattutto sul sacrificio e sull’amore verso la musica, questo vale per ogni
generazione.
D Quali sono le tue fonti di ispirazione , i tuoi mostri sacri ?
R I primi dischi che ho comprato sono stati i Queen, Led Zeppelin e Pink Floyd grazie soprattutto
alle influenze della mia famiglia. Successivamente ho iniziato a scoprire il sound di Mike Portnoy,
il groove di Billy Chobam e la straordinaria tecnica di Dave Wekel. Questi sono i timbri che più mi
hanno influenzato.
D Nella tua carriera hai affrontato i più svariati generi, dal progressive al rock, dal pop al
funky…ma quale è il tuo genere preferito in assoluto?
R Non ho un genere preferito, dipende dall’umore del momento, adoro i generi che hai citato ma ci
aggiungo anche il jazz che ritengo sia l’espressione più alta della musica contemporanea.
D Progetti futuri, esibizioni dove è possibile vederti magari in città?
R Sto lavorando ad un progetto solista dove sto sperimentando la fusione tra rock e elettronica.
Sarà necessario ancora del tempo prima di completarlo perché voglio sperimentate nuove
tecniche che non conoscevo fino a poco fa.
D Tutti noi abbiamo rimorsi e rimpianti, tutti noi non siamo saliti su quel benedetto treno
che era lì e stava aspettando solo noi…musicalmente parlando quale è il tuo più grosso
rimpianto?
R Tutte le scelte devono essere contestualizzate e per ciò sono felice del percorso che ho fatto
compresi gli errori e i treni persi.
D Chi è oggi Alessio Quercioli ?
Sono un padre amato da una moglie bellissima e da due splendide bambine Ginevra e Isabella la
mia vita gira intorno a loro, come era la musica per me qualche tempo fa.