D Margherita Bandini, cantante…immagino fin da bambina quando ti guardavi cantare davanti allo specchio…
R Allo specchio, sui tavolini, alle recite scolastiche… avevo un talento nel disturbare la quiete pubblica
D Sei la frontline del gruppo Big Band, ottimo gruppo con ottimi musicisti che ben si integrano con la tua bella voce: livornesi, pisani e lucchesi tutti insieme…quale è il vostro segreto ?
R Grazie dei complimenti. Non ti saprei giustificare l’origine della nostra eterogeneità, c’è da dire che la line-up ha subito diversi cambiamenti in questi anni.
Abbiamo raggiunto la formazione definitiva, quella di oggi, l’estate scorsa con l’inserimento di Daniele alla batteria.
Ci siamo “ri-formati” insieme e siamo cresciuti molto come musicisti e come famiglia.
D Come nasce questo gruppo “della pace” campanilistica ?
R Nasce intorno a marzo 2016 dal desiderio di qualche amico di vecchia data di divertirsi , facendo quello che più li appassiona. Suonando la musica che li ha cresciuti e quella preferita di questi tempi. Il gancio di traino è stato Gabriele Galluzzo, a cui va tutta la nostra riconoscenza e tutto il nostro amore.
D Oltre ad una forte presenza sul palco hai una splendida voce che ben si adatta a molti generi, dal pop al rock, da Amy Winehouse al cantautorato…quale però il tuo genere preferito ?
R Quello che mi piace ascoltare purtroppo non sempre combacia con quello che mi piace cantare. Affondo le radici nell’ heavy metal, nel hard rock e nel progressive metal.
Tutti generi in realtà strumentalmente e vocalmente molto complessi.
D Progetti futuri, qualche concerto in vista magari quando questa terribile pandemia sarà finita ?
R Sicuramente appena tutto sarà nuovamente in sicurezza ricominceremo a concentrarci sulla promozione dei nostri live, vedremo anche se non varrà la pena nel frattempo di registrare qualche cover e magari dar vita ad una Demo di livello.
D Margherita quali sono i tuoi punti di riferimento, musicalmente parlando ?
R Difficile a dirsi. Quasi tutti i miei riferimenti sono ideologici più che stilistici. Non saprei davvero fare una classifica, forse tirerei fuori dal cilindro solo Lita Ford al momento.
D Io penso che la presenza femminile in una band musicale, ovunque essa sia, o dietro un microfono e con uno strumento in mano sia un innegabile valore aggiunto…sei d’accordo ?
R Parlare di valore aggiunto potrebbe sembrare che si stia parlando di qualcosa di inusuale da vedere o da sentire. In realtà le donne nella musica, come nello sport e nell’arte in generale, hanno tantissimo spazio e tantissimo seguito, non saprei dire se è sempre stato così, anzi direi proprio di no, ma trovo che ad oggi la situazione debba esser considerata totalmente paritaria.
Quindi penso che avere una cantante o una musicista in una band sia davvero una cosa come un’altra.
D Essendo un gruppo che raggruppa musicisti di più città sei venuta a contatto con realtà diverse e con le innegabili difficoltà ad esibirsi…che differenze hai notato tra le varie piazze ?
R Trovo che s’incontrino molte più difficoltà con band inedite, che purtroppo hanno sempre meno spazio ad oggi per esprimersi. Per quanto riguarda l’intrattenimento offerto da una cover band come noi o dalle tribute band non c’è molta differenza. La piazza è abbastanza aperta ovunque.
D Tutti noi ripensiamo a occasioni perdute, soprattutto per colpa nostra…quale il tuo più grosso rimpianto ?
R Eh, chi non ha qualche rimpianto. Penso semplicemente di essermi trovata in alcune situazioni al momento sbagliato e di averle affrontate nella maniera peggiore. Qualche occasione sarebbe potuta germogliare nel futuro se non avessi tirato su muri invalicabili. Che poi col tempo si sono sgretolati da sé . Menomale che nella vita si cresce e si cambia continuamente.
D Chi è oggi Margherita Bandini ?
R Ah, credimi… io proprio non lo so