AZZURRA LORENZINI

Questa è una intervista che mai avrei voluto fare. Dopo aver intervistato Daniele, suo marito, presi accordi per un incontro con lei, Azzurra Lorenzini, per il mese successivo…Purtroppo un male incurabile, terribile e velocissimo ha fatto si che questa intervista non sia stata possibile. Ma avevo preso un impegno e d’accordo con suo marito Daniele, che ha risposto in sua vece, è stato possibile fare questa bella e commovente chiacchierata in suo ricordo.

D Azzurra Lorenzini, fin da bambina era prevedibile che sarebbe diventata una cantante…

R Si, certamente…ha iniziato a cantare giovanissima, era la cosa che più amava fare.

D Ma non solo cantante vero Daniele ?

R Il canto era la sua passione, la sua ragione di vita ma niente le impedì di presentarsi alla TV come presentatrice…molti la ricorderanno a Granducato TV per tre anni consecutivi condurre il programma “Arcobaleno”.

D Torniamo alla Azzurra cantante…

R Ha cantato ovunque, partecipato e vinto vari concorsi canori come quello All’Accademia di Castrocaro dove conobbe Gianni Errera, il paroliere che poi ha scritto la famosa canzone “Letto 23 “

D Ha mai fatto parte di qualche gruppo ?

R No, si è esibita sempre da sola e poi in coppia con me.

D Si sa che spesso una cantante deve presentare al pubblico varie canzoni di vari generi musicali…ma quale era il “suo” genere ?

R Amava il pop e il soul che cantava rigorosamente in inglese; da dire che la tal cosa le risultava naturale essendo laureata in inglese, francese e spagnolo.

D Come era lavorare insieme a lei ?

R Essendo io il marito è scontato dirti molto bene ma il bello è che era la realtà: lei era insostituibile, cantava, ballava, intratteneva il pubblico…un’artista completa.

D “Letto 23”…

R Una bella e maledetta canzone…180.000 visualizzazioni non sono uno scherzo…scritta e cantata in un momento delicatissimo con lo scopo di raccogliere fondi per l’Ospedale Oncologico in Calabria voluto da Padre Pio, Santo del quale Azzurra era devota.

D Impossibile dimenticarla per te e per quelli che l’hanno conosciuta…

R Per me oltre che impossibile è sicuro come l’alternarsi del giorno e della notte che non la dimenticherò mai…per gli altri attraverso serate a lei dedicate come doveva essere in teatro ad Aprile, poi annullata causa Covid, Azzurra Letto 23, che riproporremo a Settembre.

D Da lassù…cosa direbbe nel vedere tutte queste persone che le hanno voluto bene…

R Sapeva di essere circondata da tante persone che le volevano bene…ma lei era umile, non amava mettersi in mostra. Anche lei amava il suo prossimo e il suo motto era “stare bene tutti”.

E poi amava il suo lavoro…

D Se le avessi fatto la domanda che faccio a tutti a fine intervista : “Chi è oggi Azzurra Lorenzini” che mi avrebbe risposto ?

R Di sicuro ti avrebbe risposto “Sono una persona umile, come tante, che non vede mai il male in nessuno…sono una semplice cantante a cui piace divertirsi e stare in mezzo alla gente.

JACOPO MASCAGNI

D Jacopo Mascagni, cantante ma anche paroliere, tuoi i testi del tuo gruppo…

R Più che un cantante mi vedo più come un cantastorie, un narratore di eventi assurdi che

rievocano certi aspetti della realtà che ci circonda.

Mescolando il tutto, ovviamente, con una buona dose di fantasia.

D Sei il frontline degli Hot Cherry Band, ottima band, ottimi musicisti che ben si integrano con la tua voce..come nasce questo progetto ?

R Successe a caso per quanto mi riguarda (anche se alcune cose, secondo il mio parere,

non accadono a caso). Dopo una Jam al vecchio Babbo Rock il precedente batterista,

Toni Mastrogiacomo, mi sentii cantare e decise di propormi una prova nel progetto che

stavano portando avanti all’epoca. Accettai e qualche sera dopo mi trovai a sentire i primi

pezzi che sarebbero poi diventati parte della scaletta e anni dopo del disco “Wrong Turn”.

Erano gli ultimi mesi del 2008 e nel 2009 insieme a Matteo Capezzoli, Jacopo Moretti,

Alessio Galli, io e Toni riuscimmo a tirare giù una scaletta di pezzi e cominciammo a

pensare dove poter suonare quello che proponevamo.

D Avete avuto molte entrate/ucite nel gruppo dal lontano 2009 che vi siete formati…tu sei l’unico “superstite” nonché fondatore…raccontaci

R Sfortunatamente la band si sfaldo’ man mano che ci si avvicinava a dover registrare

i pezzi in studio. Riuscimmo a fare un singolo con la precedente formazione ma

fu un gesto che rimase lì, senza risultati utili. Nonostante vari tentativi di tenere salde

le fila della band, il progetto si fermò per parecchi anni con un solo membro all’attivo:

io.

Ero l’ultimo arrivato e l’ultimo ad essere rimasto.

Decisi di riformare la band da zero, cercando nuovi componenti.

Chiesi in giro un po’ a chiunque ma senza grandi risultati, in fondo non è

proprio facile trovare quattro musicisti che non abbiano già altri progetti avviati e

impegni lavorativi.

Dopo qualche anno di silenzio e di ricerche ebbi un aiuto inaspettato

da persone a me vicine e amiche che decisero di darmi una mano.

Scrivo inaspettato perchè , semplicemente, considerando la loro bravura e i loro progetti

all’epoca non mi sfiorò mai una sola volta di chiedergli la loro disponibilità per

rimettere in piedi il gruppo.

Ma alla fine la nuova e ancor più molesta formazione prese forma.

Così con Nicola “Nik” Capitini, Luca Ridolfi, Kenny Carbonetto e ultimo ma non ultimo

Stefano “Jeghe” Morandini gli Hot Cherry ripartirono con una marcia in più.

I pezzi furono riarrangiati dai nuovi membri e finalmente nel 2016 gli Hot Cherry ebbero

il loro disco di esordio.

D Nel vostro profilo si legge: si propone un sound sporco con contaminazioni metal/stoner/rock classico…e nel 2016 esce il vostro disco di esordio: “Wrong Turn”, prodotto al Redwall Recording Studio di Rosignano Solvay (LI)…soddisfatto ?

R Sì, decisamente.

Il nostro sound è sporco e semplice.

“Wrong Turn” rappresenta quel che siamo.

Il lavoro fatto dai ragazzi e dal Redwall è stato fondamentale per dare al gruppo la sua

identità sonora.

Sinceramente, non li ringrazierò mai abbastanza per tutto quanto.

D Con un cognome così importante suoni anche qualche strumento ?

R Ho provato a suonare chitarra e basso.

Ma io e gli strumenti a corde non siamo compatibili.

Forse col Triangolo, potrei avere più fortuna.

D Quali sono i tuoi mostri sacri, i tuoi punti di riferimento, musicalmente parlando ?

R Motorhead, Alice Cooper, R.J. Dio.

Questi sono i primi tre, se dovessi fare una lista più lunga servirebbero più pagine.

D Progetti futuri ? Qualche concerto appena sarà possibile ? Magari un nuovo CD ?

R Difficile fare progetti a lungo termine, soprattutto ora con quello che sta accadendo.

Quest’anno avevamo dichiarato l’uscita del nuovo disco“Burnout”, anch’esso

registrato al Redwall Recording Studio pensando a tutti i passi necessari per promuoverlo

e suonarlo.

Ma ora? La situazione attualmente non sembra molto promettente.

Certo, fortunatamente ci sono e si stanno proponendo molte piattaforme

virtuali anche con iniziative che vengono in aiuto a chi suona per far sì che molte realtà

musicali non spariscano nel dimenticatoio.

Sono uscite un sacco di proposte per i live, anche se sinceramente per ora la vedo dura.

Comunque la voglia di fare e cercare soluzioni c’è, come secondo me non c’è mai stata

da parecchio tempo.

Ed è una buona cosa che va valorizzata e riconosciuta.

Per ora si può vedere come procede questo sventurato periodo e speriamo che

si trovi una soluzione insieme per cominciare a costruire un mondo migliore del precedente.

D Livorno città della musica…che rapporto avete con Livorno e che spazi vi siete creati al suo interno ?

R Non tutti amano il Metal, beh..si può capire.

Livorno è una città comunque che ha tanti generi musicali da offrire.

In molti qua possono dire di aver suonato almeno una volta in una band.

Che si parli di Punk Rock, Rock, Metal, Cantautorato Italiano, Rap, Hip Hop,

Jazz, Blues o altro.. non ha importanza.

Questa città è sempre stata piena di musica.

Alcuni sono riusciti ad avere soddisfazioni, altri per un po’ ci hanno costruito una carriera,

altri continuano ad avercela, altri hanno smesso ma chissà che non ricomincino.

Per quanto riguarda il punto degli spazi sfortunatamente

non solo qui a Livorno ma in buona parte d’Italia la situazione (con o senza

pandemia) non è mai stata rosea per la musica.

Non voglio entrare nei particolari sui perchè, altrimenti servirebbe un altro articolo per

elencarli tutti finendo poi per mettere in fila tante cose che tutti sappiamo ma in tanti fanno

finta che non esistano.

Posso dire però che la musica, soprattutto se rumorosa, si sente bene nel silenzio.

Come i passi di chi suda per farla suonare anche se non vengono riconosciuti.

Sopra e sotto il palco.

Però, levando questa nota amara per un attimo, posso dire che noi

Hot Cherry negli anni qui a Livorno ed in giro per l’Italia (con una suonata all’estero

che si spera non rimanga l’unica) abbiamo avuto le nostre

soddisfazioni. Grazie anche a collaborazioni con associazioni culturali, locali e band con cui abbiamo diviso il palco insieme cercando di portare un po’ di sano scompiglio

ogni volta che ci siamo esibiti sul palco.

D Jacopo, un rimpianto che non ti fa dormire la notte…

R La trottola di Inception, cade o continua a girare?

D Chi è oggi Jacopo Mascagni ?

R E’ quello di Oggi con qualcosa di Ieri ma che ha voglia di vedere come sarà il Domani.

MARGHERITA BANDINI

D Margherita Bandini, cantante…immagino fin da bambina quando ti guardavi cantare davanti allo specchio…

R Allo specchio, sui tavolini, alle recite scolastiche… avevo un talento nel disturbare la quiete pubblica

D Sei la frontline del gruppo Big Band, ottimo gruppo con ottimi musicisti che ben si integrano con la tua bella voce: livornesi, pisani e lucchesi tutti insieme…quale è il vostro segreto ?

R Grazie dei complimenti. Non ti saprei giustificare l’origine della nostra eterogeneità, c’è da dire che la line-up ha subito diversi cambiamenti in questi anni.

Abbiamo raggiunto la formazione definitiva, quella di oggi, l’estate scorsa con l’inserimento di Daniele alla batteria.

Ci siamo “ri-formati” insieme e siamo cresciuti molto come musicisti e come famiglia.

D Come nasce questo gruppo “della pace” campanilistica ?

R Nasce intorno a marzo 2016 dal desiderio di qualche amico di vecchia data di divertirsi , facendo quello che più li appassiona. Suonando la musica che li ha cresciuti e quella preferita di questi tempi. Il gancio di traino è stato Gabriele Galluzzo, a cui va tutta la nostra riconoscenza e tutto il nostro amore.

D Oltre ad una forte presenza sul palco hai una splendida voce che ben si adatta a molti generi, dal pop al rock, da Amy Winehouse al cantautorato…quale però il tuo genere preferito ?

R Quello che mi piace ascoltare purtroppo non sempre combacia con quello che mi piace cantare. Affondo le radici nell’ heavy metal, nel hard rock e nel progressive metal.

Tutti generi in realtà strumentalmente e vocalmente molto complessi.

D Progetti futuri, qualche concerto in vista magari quando questa terribile pandemia sarà finita ?

R Sicuramente appena tutto sarà nuovamente in sicurezza ricominceremo a concentrarci sulla promozione dei nostri live, vedremo anche se non varrà la pena nel frattempo di registrare qualche cover e magari dar vita ad una Demo di livello.

D Margherita quali sono i tuoi punti di riferimento, musicalmente parlando ?

R Difficile a dirsi. Quasi tutti i miei riferimenti sono ideologici più che stilistici. Non saprei davvero fare una classifica, forse tirerei fuori dal cilindro solo Lita Ford al momento.

D Io penso che la presenza femminile in una band musicale, ovunque essa sia, o dietro un microfono e con uno strumento in mano sia un innegabile valore aggiunto…sei d’accordo ?

R Parlare di valore aggiunto potrebbe sembrare che si stia parlando di qualcosa di inusuale da vedere o da sentire. In realtà le donne nella musica, come nello sport e nell’arte in generale, hanno tantissimo spazio e tantissimo seguito, non saprei dire se è sempre stato così, anzi direi proprio di no, ma trovo che ad oggi la situazione debba esser considerata totalmente paritaria.

Quindi penso che avere una cantante o una musicista in una band sia davvero una cosa come un’altra.

D Essendo un gruppo che raggruppa musicisti di più città sei venuta a contatto con realtà diverse e con le innegabili difficoltà ad esibirsi…che differenze hai notato tra le varie piazze ?

R Trovo che s’incontrino molte più difficoltà con band inedite, che purtroppo hanno sempre meno spazio ad oggi per esprimersi. Per quanto riguarda l’intrattenimento offerto da una cover band come noi o dalle tribute band non c’è molta differenza. La piazza è abbastanza aperta ovunque.

D Tutti noi ripensiamo a occasioni perdute, soprattutto per colpa nostra…quale il tuo più grosso rimpianto ?

R Eh, chi non ha qualche rimpianto. Penso semplicemente di essermi trovata in alcune situazioni al momento sbagliato e di averle affrontate nella maniera peggiore. Qualche occasione sarebbe potuta germogliare nel futuro se non avessi tirato su muri invalicabili. Che poi col tempo si sono sgretolati da sé . Menomale che nella vita si cresce e si cambia continuamente.

D Chi è oggi Margherita Bandini ?

R Ah, credimi… io proprio non lo so

PAOLA MARTINELLI

D Paola Martinelli, cantante…quando hai scoperto questa tua vocazione ?

R La mia vocazione è nata molto tardi , prima ho iniziato un corso di danza, facevo numerosi spettacoli e mi sono innamorata del palcoscenico… per me era una seconda vita; lasciai la danza per una bellissima ragione quella di diventare madre …dopo mi mancava esibirmi su quel palco così ho pensato di buttarmi nel mondo della musica con il canto con 8 anni di ballo da sala in giro per la Toscana

D Ti ho sentita cantare al Palcoscenico, bella voce, ottima interprete…al tempo facevi parte del gruppo “Tutta colpa della musica”…adesso ti esibisci da sola ?

R Grazie per il complimento !Si facevo parte di questo trio, un bellissimo esperimento musicale , purtroppo per ragioni personali in quel periodo ho dovuto rinunciare ….

D Ancor prima di Tutta Colpa hai fatto parte di altre band ?

R Come dicevo ho fatto parte di un 3 orchestre genere ballo liscio , in tutto per circa 8 anni mi sono esibita nelle sale da ballo in giro per tutta la Toscana

D Sul palco affronti con successo vari generi musicali, dal pop al rock, dal cantautorato alla musica leggera, quale il tuo genere preferito ?

R Per quanto mi riguarda ho un genere preferito : la musica leggera, in particolare cantautori, anche se la musica in ogni suo genere ha il suo fascino e mi incuriosisce tutta ! Mi piacciono le belle voci chiare, soft .

D Quali sono i tuoi punti di riferimento, le tue icone nel mondo musicale ?

R Ho molte icone che invidio e seguo, in particolare italiane: da Mina,Giorgia , Tosca, Annalisa Scarrone , poi in assoluto per quanto riguarda le cantanti straniere Nora jones

D Progetti futuri ?

R Progetti futuri ! Per adesso puff! causa corona virus ! purtroppo sono saltate numerose serate estive che avevo con il mio attuale gruppo , questa pandemia” ha fermato la musica ” ma sono ottimista ne usciremo fuori sicuramente e ci aspetteranno serate meravigliose !

D Il mondo del rock e musicale in generale ha una impronta decisamente maschile ma molte donne hanno lasciato una impronta indelebile della loro arte, una donna, ovunque tu la metta, con un microfono, con una chitarra o dietro una batteria è un valore aggiunto…condividi ?

R La donna e” sempre un valore aggiunto in ogni arte ….

D Livorno e la difficoltà ad esibirsi dal vivo…secondo te cosa manca per fare il salto di qualità ?

R Livorno è preziosa perchè a lei appartengono molti artisti, soprattutto musicisti validissimi ; purtroppo è indottrinata su altre situazioni dando molto importanza a manifestazioni sportive …giusto quello ma sarebbe opportuno comunque anche dare la possibilità ai nostri musicisti di esibirsi , sfruttando i nostri numerosi spazi che abbiamo a disposizione , le nostre piazze , il nostro punto mare .ecc e pubblicizzare un po di più gli eventi .

D Un giorno è passato quel famoso treno sul quale non sei salita e ancora oggi ci pensi con rammarico…dove andava ?

R Ce ne sono stati due di treni che ho perso: una andava a Firenze con l opportunità di diventare un insegnante di Danza e uno andava a Pistoia Blues con l opportunità di esibirmi su quel palco come corista di un musicista con una carriera importante .

D Chi è oggi Paola Martinelli ?

R Una donna nostalgica con la voglia di sognare ancora, e lo fa con la musica nel cuore !

SILVIA PIZZI

D Pizzi Silvia cantante, una passione immagino che hai avuto fin da bambina…

R Si, la passione per la musica è nata subito fin da piccola, avevo appena 10 anni e già mi divertivo cantando e registrando la mia voce in un vecchio registratore per riascoltare, ma verso i 19 anni ho cominciato a studiare tutto quello che riguarda il canto.. I colori della voce, la respirazione, la dizione, ecc..

D Oltre a cantare suoni anche uno strumento?

R Purtroppo non suono nessuno strumento, avevo cominciato a studiare un po’ chitarra, ma per motivi lavorativi e il poco tempo a disposizione ho dovuto rinunciare.

D Attualmente sei la frontline del gruppo Tutta Colpa Della Musica, buon gruppo che ben si adatta alla tua voce che spazia tra i più svariati generi…soddisfatta ?

R Si..attualmente faccio parte del trio “tutta colpa della musica” e ne sono più che soddisfatta, sia per il genere musicale che proponiamo, ma anche per il rapporto d’amicizia che si è creata tra i componenti del gruppo, riesco ad esprimermi pienamente, anche se nutriamo il desiderio di ampliare il nostro repertorio e genere.

D Prima di Tutta Colpa Della Musica hai fatto parte di altri gruppi ?

R Prima di questo gruppo ho avuto solo esperienze di musica live piano e voce, quindi salire su un palco ed esibirsi con musicisti così professionalmente preparati mi ha fatto acquisire un amplia conoscenza musicale ed il lavoro svolto proprio in sala prove oltre al divertimento e affiatamento ha avuto ottimi risultati.

D Come dicevamo sul palco affronti svariati generi ma quale è il tuo genere preferito in assoluto ?

R Il genere che più si adatta alle mie caratteristiche interpretative e vocali è il cantautorato italiano.

D E i tuoi mostri sacri, quelle cantanti che magari imitavi fin da bambina davanti allo specchio ?

R Da bambina ascoltavo vari generi musicali e canticchiavo un po’ di tutto, ma i grandi cantautori come Battisti, mi hanno accompagnato nella adolescenza e crescita musicale, cercando sempre pezzi da personalizzare, portandomi poi anche a scrivere dei pezzi miei per potermi esprimere ancora di più. Ma ripeto, amo cantare ogni genere e mettermi in gioco, cercando sempre di personalizzare quello che canto.

D Attualmente tutto il mondo musicale è fermo a causa di questo maledetto virus, ma prima o poi tutto tornerà alla normalità: progetti futuri, concerti in vista ?

R Progetti futuri?.. Ne avremo diversi, intanto tornare al più presto in sala prove e lavorare e appena tutto tornerà alla normalità magari mettere in a scaletta nuovi repertori per poterci esibire.

D Silvia ognuno di noi ha rimpianti e rimorsi, musicalmente parlando, di non essere riusciti a salire su quel treno che ci stava aspettando…dove andava il tuo ?

R Rimpianti in particolare non ne ho, treni persi?.. Forse si, ma non credo di definirli persi… Solamente non presi, magari poco convincenti in quel preciso momento, forse per la giovane età e per il carattere forte e indipendente, libero e legato alla famiglia, alla quotidianità di una ragazza semplice che ha sempre cantato per passione anche davanti ad uno specchio.

D Chi è oggi Silvia Pizzi ?

R Oggi Silvia è una donna di 42 anni, madre di 2 figli ormai adolescenti, che lavora dietro un bancone del bar canticchiando, che ama la sua quotidianità, lo sport, le poche ma vere amicizie, e che continua ad amare la musica, parte integrante della propria vita……..