D Eleonora Vecchio, cantante dai primi vagiti immagino…
R Assolutamente! Fin da piccola mi chiudevo in camera e,
usando il telecomando dello stereo come “microfono” mi
divertivo a cantare sulla voce delle cantanti…
A differenza dei miei coetanei che cantavano le canzoni dello
Zecchino d’Oro, io imparavo a memoria quelle di Sanremo, al
massimo mi concedevo le canzoni più belle dei film Disney.
D Hai una voce calda, potente, una voce che ammalia e
strega…hai fatto studi particolari ?
R I miei studi sono stati principalmente tecnici: ho ricevuto
un grande dono, un dono che ho saputo utilizzare da sempre: il
mio problema era che non avevo consapevolezza di quello che
facevo. Fondamentalmente se mi avessero chiesto “fai questa nota
in questo modo” non sapevo come muovermi. Lo studio ha
portato la consapevolezza del mio strumento: sapere come
funziona, quante variabili possono influire su di esso e come
poterlo utilizzare anche se non si è in perfetta forma. con la mia
voce già da qualche anno ormai mi diverto, ci gioco, sperimento,
la metto alla prova…
D Fai parte del gruppo Eleonora Vecchio Band, la tua voce al
servizio di ottimi musicisti…un connubio vincente…
R Circa 3 anni fa ho sentito la forte necessità di fare grossi
cambiamenti, di assecondare l’esigenza di esprimermi con la mia
voce nella musica che piaceva a me, compresa quella che
scrivevo. In questa fase di cambiamenti ho conosciuto Marco
Susini, il mio tastierista. Con lui abbiamo cominciato a mettere a
fuoco il nuovo percorso, la nuova direzione che potevamo
prendere. Qualche mese prima avevo conosciuto Alessandro Brilli
ad un evento di beneficenza organizzato dall’Associazione
Autismo Livorno. E da subito è scattata una sintonia umana che ha
lasciato il segno su entrambi. Fabio Di Tanno, il bassista, è amico
e collega storico di Marco, hanno lavorato insieme nei più svariati
progetti. Con Fabrizio Brilli è stato “amore musicale” da subito,
conosciuto grazie al fratello Alessandro. Insomma, una serie di
meccanismi che si sono attivati in automatico e
consequenzialmente.
D Prima del tuo attuale gruppo…Haven Soul Beat, Me’s
Acoustic Trio, Acid Queen, Jubilation Gospel, mi sono scordato
qualcosa ?
R In più di 16 anni di musica sono veramente tante le
formazioni in cui ho cantato. Ho sperimentato di tutto, dal rock al
fusion, R’n’B, funky, melodico. A 20 anni ho cantato anche il
liscio!
Attualmente il progetto Acid Queen è ancora in piena attività, anzi
ne approfitto per segnalare un evento importante che avremo il 31
Gennaio al teatro di Massarosa, i dettagli li troverete presto
pubblicizzati tramite i social e non solo.
Il Jubilation Gospel Choir è un amore costante: sono entrata nel
coro, diretto da Luca Del Tongo, nell’ottobre 2008. In questi 11
anni abbiamo girato l’Italia, presenziato in numerosi festival del
genere e cantato su palchi bellissimi. Il coro è un mondo
differente, la tua voce si mescola insieme alle altre e diventi parte
di un’armonia che ti trascina.
Ma il mio percorso artistico non è fatto solo di concerti, ma anche
di teatro: altra grande passione, che ho potuto unire al canto con il
musical.
Ho prestato la voce a numerosi Dj in tutta Italia, con il nome
d’arte di EleNoire: probabilmente, chi leggerà questa intervista e
ogni tanto va in discoteca, avrà ballato almeno una volta con la
mia voce.
D Sei perfettamente a tuo agio con gruppi che affrontano
sonorità diverse, ma quale è il tuo genere preferito ?
R Il mio sentirmi a mio agio con sonorità differenti
probabilmente rispecchia il mio essere: non ho un genere preferito
in assoluto. Ascolto tutto, anche se non canto tutto. Vado a
periodi, per anni ho ascoltato solo musica soul, adesso per
esempio sto rispolverando la musica italiana degli anni 70 e 80. In
adolescenza ascoltavo i Greenday un pomeriggio e Giorgia il
pomeriggio dopo. Posso forse definire la musica soul come genere
preponderante, ha fatto comunque da colonna sonora della mia
vita con le sue sfumature.
D C’è una artista o più di una che hanno influenzato il tuo
modo di cantare e che magari “imitavi davanti allo specchio” fin
da bambina ?
R Da bambina andavo esclusivamente per emulazione.
Quando ancora non conoscevo l’inglese ascoltavo solo musica
italiana: Mina, Battisti, Baglioni, Giorgia, Laura Pausini,
Cocciante, Pavone, Vanoni. Poi un pomeriggio, mentre facevo i
compiti (sì, facevo i compiti sempre con la radio accesa) la mia
solita Radio Italia non prendeva, per cui girando nelle varie
stazioni ho incontrato lei, Aretha Franklin. Mi ricordo di essermi
fermata con la bocca semiaperta, immobile con la matita in mano,
non riuscivo a capire come potesse fare quelle cose con la voce.
Da lì è scattato qualcosa: io non capivo cosa stesse cantando, non
potevo comprenderne il significato, ma un brivido mi ha tenuto
sulle spine fino alla fine della canzone. E niente, da lì il mio
mondo ha cambiato forma.
D Il mondo della musica, specialmente l’universo rock, è un
mondo spiccatamente maschile, ma molte donne, con la loro
tenacia e bravura si sono aperte varchi giganteschi entrando di
fatto nell’Olimpo musicale…penso a Grace Slick, Janis Joplin e
molte altre…c’è ancora comunque molto da fare ?
R Beh, penso che l’argomento sia molto ampio, forse una sola
domanda non mi basterà. Ma cercherò di spiegare il mio pensiero
in maniera più breve possibile. Secondo me la distinzione tra
maschile e femminile, specialmente nel mondo della musica,
conta poco, forse nulla. È vero, siamo circondati da stereotipi e
preconcetti, ma dove non ci sono? Io semplicemente non ci penso:
penso più a cosa voglio dire, cosa vorrei trasmettere con la mia
voce e come lo voglio trasmettere. E lo faccio, punto.
Probabilmente parlo sulla base della mia esperienza: non mi sono
mai dovuta “scontrare” con differenze di sesso, almeno fino ad ora
(mai dire mai). Ma non penso che sia la differenza di sesso a
discriminare la possibilità o meno di esprimersi in un genere:
penso sia più il preconcetto a limitare. E se il preconcetto lo
applichiamo a noi stessi e ci autolimitiamo, allora il lavoro da
fare, per tornare alla tua domanda, è quello di abbattere questi
muri in primis con noi stessi.
D Progetti futuri? Concerti a breve magari in città ?
R Sto continuando a scrivere le mie canzoni, in attesa di un
2020 che speriamo porti tante belle novità. Per ciò che riguarda i
concerti sì, ci sono concerti in vista, sia con la EV Band, che con
il Jubilation Gospel Choir che con gli Acid Queen. Magari per i
dettagli venite a trovarmi sulla pagina Facebook, li cerco di tenere
sempre tutto aggiornato.
D Che mi dici dell’Amadeus Scuola di Musica ?
R È la scuola dove insegno: nata nel 1995, è la prima scuola
di musica Associata AIGAM ed è l’unica associazione autorizzata
dal Prof. Edwin E. Gordon per l’Insegnamento della Music
Learning Theory in Italia. Io sono l’unica insegnante, all’interno
della sede di Livorno, ad occuparmi del corso di canto moderno.
Ho ricevuto enorme fiducia e stima da parte dei Direttori Elena
Papini e Simone Pilloni fin da subito ed è cominciata questa
splendida collaborazione che sta portando grandi soddisfazioni.
D Tutti noi abbiamo un rimpianto…ci siamo lasciati sfuggire
quel fatidico treno che aspettava solo che noi salissimo…dove
andava il tuo ?
R Non so dove andasse, ma non lo rimpiango. Con la
consapevolezza di oggi posso dirti, con estrema sincerità e
serenità, che se non l’ho preso probabilmente non ero pronta per
prenderlo. Nella vita ci muoviamo con i mezzi o, per rimanere in
ambito musical, con gli strumenti che abbiamo, sia fisici che
mentali che emotivi. Probabilmente, se mai sia passato quel treno,
non potevo ancora avere il biglietto.
D Chi è oggi Eleonora Vecchio ?
R Oggi sono un sacco di cose: una donna, una compagna,
una bambina, una cantante, un’insegnante, un’impiegata, una
studentessa..ma soprattutto una persona che sta imparando ad
accettare un sacco di cose, da quelle belle a quelle brutte, una
persona che non vede l’ora di svegliarsi la mattina per sapere cosa
la vita le propone, ma che dorme anche 10 ore di fila quando può;
una persona che non si prende mai troppo sul serio che ma cerca
di non prendersi in giro…se ci riesco sempre non lo so, ma di
sicuro ci provo!