GIANLUCA SIMI

  1. D Gianluca Simi, chitarrista…un amore infinito, totale con lo strumento…da sempre..

R Beh in realtà non è stato un vero colpo di fulmine, ci siamo innamorati maturando assieme. Sapevo di voler fare musica fin da bambino, ma ero indeciso su come entrare a far parte di questo grande mondo che, fino ai diciassett’anni, ho vissuto solamente da spettatore. Ho due fratelli più grandi che mi hanno insegnato la passione per la musica “suonata”, suonandola loro stessi, una tastiera e una chitarra, appunto. Ho provato la prima, ho provato un basso, ho cantato e infine ho provato la seconda….trovando in lei ciò che più mi rispecchia.

  1. Fai parte del gruppo Eclettica, ottima band…come è nato il tutto ?

R Eclettica, band fondata dai miei fratelli nel lontano 2004. Dopo aver trovato una certa confidenza con lo strumento la proposta fu un fulmine a ciel sereno: la necessità di snellire il lavoro di Massimiliano, cantante-chitarrista allora e nostro attuale frontman, un pranzo in famiglia ed ecco concluso l’affare nel giro di qualche minuto. Catapultato nella sala prove mi son sentito subito a casa….chissà perché hehe.

  1. Vi ho visti suonare dal vivo in Fortezza…difficile etichettare il vostro sound…cantautorato italiano, rock, progressive, ma anche pezzi propri…con quale genere ti senti più a tuo agio?

R Ho imparato lo strumento sulla base di ciò che ascoltavo ovvero hard-rock e metal, i quali sono stati un’ottima scuola data la loro complessità compositiva. Ricordo ancora le parole del mio bassista Andrea che un giorno mi disse “il metal è come un tunnel, lo incanali, ti fossilizzi e infine troverai una via di uscita”: Eclettica ne è il risultato, l’eclettismo musicale che comunque riusciamo sempre a far ruotare attorno ad un sano buon rock….anche se in fase compositiva spesso mi sfuggono le manopole del gain e del volume….

  1. Nel 2013 è uscito il vostro ultimo lavoro Sociopazzia…soddisfatti?

R Decisamente sì. Un gran bel lavoro su cui abbiamo speso molte nottate e di cui siamo rimasti soddisfatti a pieno, sia per i brani collezionati che per il sound che siamo riusciti ad ottenere con l’autoproduzione. Un disco carico di emozioni e di un significato profondo di cui l’esplicativo titolo mette una pulce all’orecchio. Siamo un gruppo formato da quattro ingegneri ed un informatico, accontentare tutti è sempre molto complicato….ma in questo caso ci siamo riusciti!

  1. Progetti futuri, altri concerti, magari un altro disco in prospettiva?

R Il progetto futuro è molto semplicemente quello di proseguire sulla lunghezza d’onda degli scorsi anni, cosa che purtroppo diventa sempre più complicata con l’ingrandirsi delle famiglie. In maniera invece più concreta ma altrettanto semplice posso dirti quello di incidere i nuovi pezzi che abbiamo pronti e perché no, magari inserirli in un LP con qualche vecchio brano riarrangiato.

  1. Gianluca quali sono i tuoi chitarristi di riferimento?

R Son cresciuto a pane e Dream Theater, quindi non posso non citare John Petrucci per la sua tecnica formidabile. Indubbiamente anche Dimebag Darrell dei Pantera per le sue doti su riff e ritmiche e per la sua energia sul palco. Infine il ben più noto Brian May, che con il suo tocco e la musicalità delle sue note ha lasciato e continua a lasciare d’incanto chiunque.

  1. Prima degli Eclettica hai avuto altre esperienze o è la tua prima band?

R Ho provato, terminato lo studio dello strumento, a tirar su un gruppo progressive cercando tra gli amici chi coltivasse la passione per lo stesso stile: un contrabbassista e un pianista, entrambi studenti di conservatorio con una creatività incredibile, erano il vero valore aggiunto. Un paio di pezzi musicali in attesa di trovare una voce che chiudesse il cerchio, ma il cerchio rimase sempre aperto, non trovammo nessuno e il progetto si sfaldò dopo un annetto circa.

  1. Livorno…molti gruppi, molti musicisti, c’è proprio posto per tutti?

R Purtroppo la musica dal vivo sta vivendo un periodo storico complicato, un cane che si morde la coda, dove il cane sono i gusti musicali che cambiano, la clientela che preferisce qualcosa di meno impegnativo, il mondo che cambia….e la coda sono i locali in difficoltà che smettono di proporla o che chiudono addirittura. Il numero dei gruppi si adegua molto alla possibilità di esibirsi, tendenzialmente a Livorno l’offerta è sempre stata superiore alla domanda, ma alla fine in un modo o nell’altro, magari con una frequenza inferiore, qualche palco o prato su cui intonare qualche canzone si riesce a trovare tutti

  1. Anche se sei giovane avrai, come tutti, un rimpianto, musicalmente parlando, raccontaci a cosa ti fa ancora pensare a quella volta che …

R Quando raramente alzo il volume dello stereo, facendo girare i CD che ascoltavo un tempo…..rimpiango l’aver abbandonato l’idea di creare un gruppo progressive, quel gruppo che stava prendendo forma e che mai ha avuto un nome….

  1. Chi è oggi Gianluca Simi?

R Come usa dire, “….ma questa è un’altra storia….”.


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