GABRIELE LUNARDI

D Di solito da ragazzi si imbraccia una chitarra…tu hai imbracciato un basso…

R Non è andata proprio così: anch’io ho imbracciato una chitarra e poi…non metterti a ridere…ho pensato che suonare un basso fosse più facile…quattro corde invece di sei…una sensazione totalmente falsa in quanto per suonare un basso ci vuole la stessa intensità e passione come per qualsiasi altro strumento. Comunque ormai basso era e…basso fu.

D In quali gruppi hai suonato ?

R Il gruppo era un quartetto: Negative Pole. Io al basso, Cristiano Cerretini alla batteria , Simone Soldaini e Michael Rotondi alla chitarra. Si formò nel 1994 fino al 2000.

D Che genere di musica facevano i Negative Pole ?

R Punk, punk e ancora punk. La cosa positiva era che suonavamo tutti pezzi da noi composti. Simone Soldaini era una penna instancabile…sue le parole e la musica che noi condividevamo a pieno.

D Il punk è stato un genere che a Livorno ha generato ottimi gruppi…

R Beh si, certamente. Noi suonavamo per divertimento, per il desiderio di esprimerci attraverso la musica consapevoli di non essere fenomeni; perchè parliamoci chiaro : il punk ha permesso a molti di esibirsi e suonare divertendosi anche senza essere grandi musicisti.

D Perchè i Negative Pole si sono sciolti ?

R Eravamo ragazzi…a quella età una divergenza diventa una montagna. Fatto sta che siamo rimasti ottimi amici e pensa, Simone è stato un testimone alle mie nozze.

D Quali i tuoi punti di riferimento ?

R Dee Dee Ramone, pseudonimo di Douglas Glenn Colvin, bassista nonché principale compositore dello storico gruppo punk Ramones: non potevo che farti il suo nome.

D Anche se attualmente hai attaccato il basso al chiodo segui comunque la scena musicale livornese ?

R Come non potrei…chi ama la musica non smette mai di interessarsi a essa. Voglio aggiungere che ultimamente ho visto anche molta qualità tra i giovani “indigeni”.

D Gabriele, una domanda che faccio a tutti : nella vita di ognuno di noi passa un treno sul quale non saliamo, per pigrizia, per errore di valutazione, per mille motivi…un treno che avrebbe cambiato la vita di ognuno di noi…che mi dici del tuo ?

R Musicalmente parlando il grosso rimpianto è quello di aver cessato l’avventura Negative Pole, non averci creduto come invece doveva essere. Eppure avevamo un buon seguito…chissà sforse in un’altra città …

D Chi è oggi Gabriele Lunardi ?

R Un padre felice e orgoglioso dei suoi due splendidi bambini ai quali spera di riuscire a trasmettere l’amore per la musica.

FRANCO INCANI

D Franco Incani…bassista…come hai scoperto l’amore per questo strumento ?

R Sono sempre stato affascinato dalle tonalità basse fin da bimbetto quando ascoltavo i cori polifonici di canti della montagna e canto popolare, poi i primi accordi sulla chitarra, il primo complessino dove finalmente potei imparare da me a suonare un basso Eko acquistato per la modica cifra di lire 20.000 guadagnate scaricando alle 4 del mattino i camion al mercato della frutta.

D Sei il bassista del gruppo Tutta Colpa Della Musica, buon gruppo, affiatato…come nasce questo ensemble se non sbaglio nel 2018 ?

R Nasce dall’incontro casuale con la ex cantante …all’epoca il gruppo aveva un altro nome cercavo giusto una voce maschile per rimpiazzare il cantante che aveva lasciato per motivi di lavoro. Lei si propose come voce femminile e la cosa funzionò subito.

D Il vostro sound varia a 360 gradi, con cover di grandi artisti e meno conosciuti, ma quale è il tuo genere preferito ?

R Amo qualsiasi genere purchè di buona musica. Con questo trio mi sono affacciato per la prima volta al genere di cantautorato italiano e l’ho trovato molto divertente da ascoltare e da suonare. Per divertirci e divertire il pubblico abbiamo deciso di variegare il repertorio inserendo stacchi di brani internazionali, anche strumentali, e la cosa ha funzionato.

D Ho visto che la c’è stato un avvicendamento della voce femminile del gruppo…

R Non siamo professionisti legati da contratto anche se condividiamo la stessa passione. Nel percorso musicale di ognuno di noi può succedere per i più svariati motivi che uno faccia una scelta diversa contravvenendo a quanto, almeno apparentemente, sembrava essere l’attaccamento al gruppo.

D Prima di Tutta Colpa Della Musica di quali gruppi hai fatto parte ?

R Nonostante il mio ramo di lavoro (logistica integrata) mi permettesse di suonare solo in determinati periodi e non in modo continuativo, ho avuto l’opportunità di suonare in diverse formazioni e diversi generi …dalla cover dei Beatles dei Semolina Pilchard al soul dei Black Tunes, dai musical dei Trolls al rock progressive dei J.True Tale (cover dei Jethro Tull), all’orchestra sinfonica Ensemble Bacchelli, e poi tanti altri gruppi che nascevano e per un motivo o l’altro morivano così come spesso accade nel nostro ambiente. Però non ho mai considerato quest’ultimo tipo di esperienza una perdita di tempo bensì un’opportunità di crescita del mio bagaglio di esperienza musicale.

D Ogni chitarrista ha un mostro sacro della chitarra che imitava fin da bambino davanti allo specchio…parlaci del tuo…

R Non saprei, i miei idoli sono molti …se di chitarristi parliamo forse ‘Martin Barre’ dei Jethro Tull e come bassista il virtuosissimo Billy Sheehan dei Mister Big.

D Progetti futuri ? Nuovi concerti ? Forse un album tutto vostro ?

D Il Trio TUTTA COLPA DELLA MUSICA è ancora piuttosto giovane e poco conosciuto. Stiamo lavorando per assicurarci dei gig e abbiamo qualche data già fissata in agenda e alcune ancora in attesa di conferma ma è ancora presto al momento per ambire a progetti importanti o addirittura ad un album tutto nostro …vedremo.

D Un argomento che mi sta a cuore…la possibilità per un gruppo labronico di trovare spazi per esibirsi : pensi che ci siano a sufficienza o scarseggiano…cosa fare per migliorare la situazione ?

R Sicuramente scarseggiano …non è nemmeno tutta colpa dei locali, penalizzati da problemi di costi di gestione, tasse, siae, vicinato che brontola e via dicendo …per migliorare la situazione penso che di base bisognerebbe cambiare la nostra cultura …un musicista che suona per la strada o nelle subway di Londra piuttosto che Francoforte o altre città europee è considerato un ‘artista’ …qui (e non solo a Livorno) un barbone.

D Franco un rimorso, una occasione perduta che ancora oggi ti “fa star male” ?

R Come già detto non ho mai considerato una perdita di tempo anche quelle esperienze in gruppi che non hanno avuto seguito …ho sempre comunque imparato qualcosa di nuovo. Forse un’occasione perduta è quella dei J.True Tale che ho abbandonato per mia scelta per motivi di forte incompatibilità con uno degli elementi del gruppo. Il prog è sempre stato uno dei miei generi preferiti e mi sarebbe piaciuto poter continuarlo a suonare.

D Chi è oggi Franco Incani ?

R Un nonno di due deliziosi nipotini di 6 e 8 anni e un bassista che, sulla soglia dei ’70, può ora dedicare più tempo alla sua passione di musicista.

La vecchiaia non è poi così brutta …entrambi le attività sono notevolmente appaganti.

GIANLUCA SIMI

  1. D Gianluca Simi, chitarrista…un amore infinito, totale con lo strumento…da sempre..

R Beh in realtà non è stato un vero colpo di fulmine, ci siamo innamorati maturando assieme. Sapevo di voler fare musica fin da bambino, ma ero indeciso su come entrare a far parte di questo grande mondo che, fino ai diciassett’anni, ho vissuto solamente da spettatore. Ho due fratelli più grandi che mi hanno insegnato la passione per la musica “suonata”, suonandola loro stessi, una tastiera e una chitarra, appunto. Ho provato la prima, ho provato un basso, ho cantato e infine ho provato la seconda….trovando in lei ciò che più mi rispecchia.

  1. Fai parte del gruppo Eclettica, ottima band…come è nato il tutto ?

R Eclettica, band fondata dai miei fratelli nel lontano 2004. Dopo aver trovato una certa confidenza con lo strumento la proposta fu un fulmine a ciel sereno: la necessità di snellire il lavoro di Massimiliano, cantante-chitarrista allora e nostro attuale frontman, un pranzo in famiglia ed ecco concluso l’affare nel giro di qualche minuto. Catapultato nella sala prove mi son sentito subito a casa….chissà perché hehe.

  1. Vi ho visti suonare dal vivo in Fortezza…difficile etichettare il vostro sound…cantautorato italiano, rock, progressive, ma anche pezzi propri…con quale genere ti senti più a tuo agio?

R Ho imparato lo strumento sulla base di ciò che ascoltavo ovvero hard-rock e metal, i quali sono stati un’ottima scuola data la loro complessità compositiva. Ricordo ancora le parole del mio bassista Andrea che un giorno mi disse “il metal è come un tunnel, lo incanali, ti fossilizzi e infine troverai una via di uscita”: Eclettica ne è il risultato, l’eclettismo musicale che comunque riusciamo sempre a far ruotare attorno ad un sano buon rock….anche se in fase compositiva spesso mi sfuggono le manopole del gain e del volume….

  1. Nel 2013 è uscito il vostro ultimo lavoro Sociopazzia…soddisfatti?

R Decisamente sì. Un gran bel lavoro su cui abbiamo speso molte nottate e di cui siamo rimasti soddisfatti a pieno, sia per i brani collezionati che per il sound che siamo riusciti ad ottenere con l’autoproduzione. Un disco carico di emozioni e di un significato profondo di cui l’esplicativo titolo mette una pulce all’orecchio. Siamo un gruppo formato da quattro ingegneri ed un informatico, accontentare tutti è sempre molto complicato….ma in questo caso ci siamo riusciti!

  1. Progetti futuri, altri concerti, magari un altro disco in prospettiva?

R Il progetto futuro è molto semplicemente quello di proseguire sulla lunghezza d’onda degli scorsi anni, cosa che purtroppo diventa sempre più complicata con l’ingrandirsi delle famiglie. In maniera invece più concreta ma altrettanto semplice posso dirti quello di incidere i nuovi pezzi che abbiamo pronti e perché no, magari inserirli in un LP con qualche vecchio brano riarrangiato.

  1. Gianluca quali sono i tuoi chitarristi di riferimento?

R Son cresciuto a pane e Dream Theater, quindi non posso non citare John Petrucci per la sua tecnica formidabile. Indubbiamente anche Dimebag Darrell dei Pantera per le sue doti su riff e ritmiche e per la sua energia sul palco. Infine il ben più noto Brian May, che con il suo tocco e la musicalità delle sue note ha lasciato e continua a lasciare d’incanto chiunque.

  1. Prima degli Eclettica hai avuto altre esperienze o è la tua prima band?

R Ho provato, terminato lo studio dello strumento, a tirar su un gruppo progressive cercando tra gli amici chi coltivasse la passione per lo stesso stile: un contrabbassista e un pianista, entrambi studenti di conservatorio con una creatività incredibile, erano il vero valore aggiunto. Un paio di pezzi musicali in attesa di trovare una voce che chiudesse il cerchio, ma il cerchio rimase sempre aperto, non trovammo nessuno e il progetto si sfaldò dopo un annetto circa.

  1. Livorno…molti gruppi, molti musicisti, c’è proprio posto per tutti?

R Purtroppo la musica dal vivo sta vivendo un periodo storico complicato, un cane che si morde la coda, dove il cane sono i gusti musicali che cambiano, la clientela che preferisce qualcosa di meno impegnativo, il mondo che cambia….e la coda sono i locali in difficoltà che smettono di proporla o che chiudono addirittura. Il numero dei gruppi si adegua molto alla possibilità di esibirsi, tendenzialmente a Livorno l’offerta è sempre stata superiore alla domanda, ma alla fine in un modo o nell’altro, magari con una frequenza inferiore, qualche palco o prato su cui intonare qualche canzone si riesce a trovare tutti

  1. Anche se sei giovane avrai, come tutti, un rimpianto, musicalmente parlando, raccontaci a cosa ti fa ancora pensare a quella volta che …

R Quando raramente alzo il volume dello stereo, facendo girare i CD che ascoltavo un tempo…..rimpiango l’aver abbandonato l’idea di creare un gruppo progressive, quel gruppo che stava prendendo forma e che mai ha avuto un nome….

  1. Chi è oggi Gianluca Simi?

R Come usa dire, “….ma questa è un’altra storia….”.