IRIDE VOLPI

D Iride Volpi, chitarrista…come nasce questo amore per la chitarra?

R Ho deciso di voler imparare a suonare la chitarra verso i 16 anni. Assistendo alle prove di un gruppo heavy metal di miei amici dell’epoca mi sono detta: che ganzi, voglio fare anche io come loro!

Però questo istinto credo venga più da lontano, infatti mio babbo suonava la chitarra per farmi addormentare da piccola, chissà che non abbia avuto un effetto… È stato poi mio zio, musicista, che mi ha permesso di iniziare a suonare la chitarra elettrica facendomi il regalo più bello che ci sia, una sua Eko degli anni 80 per un mio compleanno.

D Sei la chitarra solista dei Lupe Velez, ottimo gruppo che ho avuto il piacere di ascoltare e vedere dal vivo ultimamente all’ex Cinema Aurora…e devo fare i complimenti a te e a tutta la band…soddisfatta?

R Faccio parte dei Lupe Velez dall’agosto del 2016 e sono entrata in contatto con loro tramite punti di contatto con il gruppo Dome la Muerte and the Diggers in cui suono dal 2013. Infatti, mi hanno introdotto alla band, Dome la Muerte, che ha collaborato con i Lupe Velez, e il batterista dei Diggers e dei Lupe Velez (Gianfra).

Sono molto soddisfatta da questo progetto perché mi sento molto rappresentata dallo stile compositivo di Stefano Ilari e dalle sonorità della band.

Io è l’altro chitarrista (Alex Gefferson) cerchiamo sempre di intrecciare al meglio le due chitarre sia nelle ritmiche che nelle parti soliste e cercando di esprimere le caratteristiche di ognuno.

D Il mondo del rock, inutile negarlo, ha sempre avuto una impronta prettamente maschile ma non sono rari esempi di fulgida bellezza da parte delle rock women…Janis Joplin, Grace Slick, Joni Mitchell, Patti Smith e moltissime altre hanno aperto una strada a tutte quelle donne innamorate della musica più bella di sempre…

R Credo che anche ora si possano percepire dei pregiudizi maschilisti nell’ambiente del rock. Ad esempio, non so perché è credenza comune che una ragazza in una band faccia la cantante… oppure, sempre da esperienza personale, si crede di fare un bel complimento dicendo “brava, suoni come un uomo!”.

Come giustamente hai detto, non c’è bisogno di ricordare che molte leggende della musica rock e non solo sono state donne, a me piacerebbe che si valorizzassero le particolarità di ognuno prescindendo dal sesso.

Non mi ha nemmeno mai più di tanto convinto l’idea di suonare in una band volutamente “di sole donne”, cioè se capita (per amicizia etc.) ben venga, ma per me non è un criterio per formare una band.

D Ho sempre avuto un debole per le “donne in rock”…trovo che all’interno di un gruppo portino quella dolcezza rabbiosa che dà un qualcosa in più…come sono i tuoi rapporti con i colleghi musicisti?

R Sicuramente i gruppi misti portano più varietà, in termini di stile, di approcci e di carattere e questa varietà si può riflettere nella musica che compongono.

Ho sempre avuto esperienze positive con i colleghi di band, sia uomini che donne. Il fatto di condividere una passione così forte mi ha permesso di fare nuove amicizie e in alcuni casi di creare legami speciali di affetto e di amore.

D Iride quali sono i tuoi mostri sacri, i tuoi punti di riferimento, musicalmente parlando?

R I miei pilastri sono da un punto di vista chitarristico Jimi Hendrix, come band i Rolling Stones e i Pearl Jam.

Poi ci sono band e musicisti che ascolto “a periodi” ossessivamente, poi cambio, ci ritorno sopra e così via… es. Bob Marley, Ben Harper, Smiths, Blur, Buzzcocks, The Clash, Velvet Underground etc.

D Il vostro sound può definirsi garage rock anche se, parlando con Stefano, ho manifestato il mio “sentire” anche influenze prog…che ne dici?

R Nei Lupe Velez confluiscono vari generi che si rispecchiano nei pezzi di Weird Tales (Area Pirata – 2018), da garage-rock, a sonorità più melodiche, al rock’n’roll, al punk.

Influenze prog non ne ho percepite… o perlomeno, se qualcuno ce le sente, sappia che non è stato premeditato!

D Progetti futuri? Dischi in arrivo, prossimi concerti?

R Per quanto riguarda i Lupe Velez, stiamo lavorando alla composizione di nuovi pezzi e il nostro prossimo concerto sarà a La Taverna della Musica a Ponte Buggianese (PT) il 19 Aprile.

Con i Dome la Muerte and the Diggers stiamo lavorando al progetto di un nuovo 45 giri e il prossimo concerto sarà a Livorno in Piazza Mazzini il 25 Maggio.

Un’altra bella esperienza che sto vivendo da qualche mese è suonare nei Not Moving LTD con Lilith, Tony e Dome la Muerte e potete trovare le prossime date sulla pagina facebook.

D La scena musicale livornese è sempre stata sui generis…centinaia e centinaia di musicisti ma pochi hanno “varcato la soglia” cittadina…rimanendo nell’ambito femminile, conosco molte musiciste che militano in alcune band indigene…che opinione di sei fatta al riguardo?

R Non conosco a fondo la scena musicale livornese, perché la frequento da pochi anni, non vivendo a Livorno. In ogni caso credo che sia difficile per ogni gruppo uscire dal proprio ambito cittadino e dalla cerchia di conoscenze soprattutto quando nel gruppo non c’è qualcuno che possa a tempo pieno dedicarsi a stringere contatti oppure quando non c’è un’agenzia che supporta il gruppo nel trovare le date.

D Iride, un rimpianto, una occasione perduta, un treno sul quale non sei salita e ancora oggi “ti mangi le mani”?

R Credo che i rimpianti si possano avere se non riusciamo a valorizzare quello che ci succede intorno, il resto non credo che lo possiamo controllare.

Ad esempio, a volte ho pensato…magari se fossi nata in una grande città in California (per dirne una…) avrei avuto più possibilità di realizzare le mie passioni, ma quello non l’ho potuto decidere! Quindi quello che è in nostro potere è essere sempre vigili per cogliere le occasioni e avere tanta determinazione.

D Chi è oggi Iride Volpi?

R Ho studiato agraria e al momento sto lavorando nel mondo della ricerca. Il futuro può essere incerto, ma quello che vorrei sicuramente continuare a fare è suonare, perché sul palco mi sento felice.

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