Nello splendido scenario della “Sala del relitto”dell’Acquario di Livorno, in un piccolo anfiteatro ricavato all’interno della struttura, è di scena Tim Grimm, cantautore di Columbus, Indiana.
Avevo già visto Tim dal vivo, accompagnato dalla moglie Jan Lucas e dai due figli; stavolta accanto a lui c’è Paolo Ercoli, uno dei migliori suonatori di dobro italiani.
“ I Had never palyed in front of pishes” (Non ho mai suonato davanti a dei pesci)…questo è l’esordio di Tim applaudito dal pubblico.
Vestito casual, perfettamente a suo agio, inizia subito il concerto.
Voce calda, suadente, avvolgente: il pubblico è subito rapito.
Le canzoni sono come acqua di sorgente, con testi sempre curati, profondi, taglienti…
Su tutte spiccano “These Rolling Hills” e “The Lake”, con il dobro di Ercoli che ricuce il tutto.
Alcune parole per spiegare cosa significa per lui la parola “eroe”, parola che ha usato per Ramblin Jack Elliott, suo grande idolo e amico e via con “The King Of The Folksingers”.
L’anfiteatro è piccolo, raccolto, una novantina di posti a sedere e Tim colloquia con il pubblico, spiega le sue canzoni in una atmosfera perfetta.
“Colorado Girl”, cover del grande Townes Van Zandt, songwriter texano scomparso ormai da più di vent’anni ma ancora nel cuore di molti, cantata con passione e feeling da Tim suscita una ovazione e un pizzico di commozione.
A chiusura della sua esibizione live una splendida “The People’s Highway”, cantata come meglio non si potrebbe: da chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dove ognuno vorrebbe andare.
Un ottimo concerto dunque, per uno splendido beautiful loser, uno dei tanti di cui è pieno il mondo del rock: musicisti che non hanno raccolto quel che avrebbero meritato.
Tim Grimm, uno di noi.