ANDREA LANDI

D Andrea Landi, chitarrista e cantante…immagino da sempre…

R Si, da quando a 16 anni ho scoperto i Beatles (ancora il mio grande amore), ho cominciato a suonare la chitarra, ma non sono un virtuoso dello strumento,mi serve come aiuto per scrivere canzoni. Cantare mi viene spontaneo e a parte poche lezioni anni fa, sono autodidatta.

Non ho una grande estensione vocale, ma è una voce che può piacere. Quindi, in fin dei conti, mi sento di più un cantautore.

D Attualmente fai parte del gruppo I Licantropi, ma in precedenza eri il leader dei Just Married…

R Ho avuto molti gruppi in questi anni, ho suonato, cantato e scritto in vari generi musicali: con

– I Tango Marziano: minimale/sperimentale

– I Just Married : Surf/Pop

– I Licantropi : FolkLabronico

– Progetto Landi : Cantautorale/intimista

Con i Just Married nel 2000 ho avuto l’occasione di pubblicare un LP e quattro singoli a livello nazionale grazie alla M.B.O di Mario Ragni. Molti ricordano ancora “Amterdam” o “Così L’Estate Va” che uscivano in radio..

D Torniamo ai Licantropi…gruppo che più livornese non si può: i vostri testi sono il DNA labronico, dove trovano spazio ironia, presa in giro di sé stessi e degli altri, goliardia…insomma: Livorno.

R L’ironia nei testi dei Licantropi è mia (e di Livorno), ma viene da lontano.. lo dico spesso nei concerti, viene dai Bagni Nirvana degli anni ’70 dove andavo da bambino, viene da: Brunino, Panino, la Teta, Papalla, ir Charlie, Nedo, Foffo e molti altri..genitori e amici che tra loro si sfottevano e facevano battute rigorosamente livornesi..

Infatti due canzoni dei Licantropi furono scritte proprio allora..”Il Volo Del Leccaione” da Roberto Canaccini e “Bagni Nirvana ” (ma si chiamava C’Hai Rotto Un Pelo Però’!) scritta una sera da Bruno Canaccini , Vittorio Citi e Giancarlo Landi (mio padre) dedicata poi a mia madre, presa a simbolo di tutte le donne del litorale accanite giocatrici di ramino…

Era una bella Livorno che vedo svanire, più ironica e spensierata di oggi e per quel poco che posso fare,io ci scrivo sopra delle canzoni per non dimenticarmela e non farla dimenticare…

D La vostra musica vede la fusione di diversi generi, dal rock acustico al country allo ska che generano un sound orecchiabile e accattivante. Come nasce questo sound, penso sia un cocktail dei vostri gusti musicali.

R Si esatto! io adoro la forma canzone, che abbraccia la bella melodia alle belle parole per poi dare corpo a qualcosa di più della loro semplice somma,quindi cerco di curare al meglio quest’aspetto, ma I Licantropi sono un gruppo eterogeneo:

Alberto Bindi – bassista, viene dal Heavy, Andrea Convalle – Sax dal Jazz, Giacomo Cirinei – dal Conservatorio e questo ha sicuramente arricchito di ritmi e colori la nostra musica.

D Nel 2008 “Dè Maddè”, nel 2009 “Beati Noi”, nel 2011 “Non lo venderemo mai”, nel 2013 “Cugi”: sono i vostri lavori, lavori che vi hanno fatto conoscere alla città ma anche fuori dai confini dell’Impero Labronico con numerosi concerti in tutta la la penisola…una bella soddisfazione.

R Si una bella soddisfazione!!! Quando è iniziata è stata un po’ una scommessa: mia, di Alberto Bindi e Alessandro Brilli: ” Piaceranno queste canzoni ai nostri concittadini livornesi? Boh?! proviamo!!! “Ora sono già dieci anni che le suoniamo in giro e ancora la gente ci chiede e ci segue ai concerti. Molti di loro le sanno a memoria, i bambini poi ascoltano i cd fino a sfinimento genitore…non sai quante belle esperienze in questi anni.. “Dè Maddè” la conoscono anche i favolli, è diventata quasi un nuovo inno Livornese e poi ce ne sono molte altre…

Ci tengo però a sottolineare che questo “successo” è nato e continuato senza avere un manager ( tranne che per il terzo cd “Non Lo Venderemo Mai” prodotto su a Saronno alla DEDOLOR di Dedo Lorenzi,musicista/produttore e nostro amico), aiuti dal comune , da associazioni, o pubblicità varia..ma solo grazie alla nostra determinazione e all’amore dei nostri fan livornesi e toscani.

D Tra i vostri successi più conosciuti sicuramente l’ inno “Dé Maddé”, “GaoPisano”, “Il ballo del Favollo”, ma anche “Gente di polso”, “Le scurregge” e “Amsterdam”, testi dissacratori, irriverenti, ma anche tematiche come la nostalgia, l’amore, il tradimento, testi e musiche immagino come sintesi di gruppo…

R Si dentro i nostri cd ci sono sparse canzoni d’amore che sono un po’ diverse dal resto,tipo : “Santo Regolo” “Il Mare Luccica” o “Maschera e Pinne”, le abbiamo messe (anche se prive di ironia..) perchè ci piacevano e forse, anche per dimostrare in giro che i Licantropi sanno fare anche altro dall’ironia.

Infatti da sempre e non si capisce perchè, siamo un po’ snobbati dai molti musicisti “colti” che ci definiscono volgari e banali…

Poi questa vena più intimista e diversa dallo stile Licantropi l’ho indirizzata al mio progetto solista intitolato : “Nuovi Giorni”.

D Andrea, quali sono le tue fonti di ispirazione, i tuoi “mostri sacri” ?

R I miei mostri sacri sono molti…quello a quattro teste dei Beatles è il piu grande..ma ci sono : Pink Floyd, Beach Boys, Syd Barrett ,Nick Drake, Brian Eno, David Sylvian, Cocteau Twins,Fabrizio Dè Andrè, Paolo Conte ecc…

D Progetti futuri ? Qualche nuovo lavoro, qualche concerto magari in città dove potervi ascoltare a breve, qualche tuo progetto parallelo ?

R I progetti futuri con i Licantropi sono:

1 – continuare a fare concerti, perchè ci piace!

2 – un nuovo cd tutto con canzoni inedite, forse per la prossima primavera.

Il mio progetto solista “Nuovi Giorni” invece,l’ho presentato in Aprile al Nuovo Teatro delle Commedie ed è stato accolto molto bene ! lo stò continuando a presentare in giro, ma anche in questo caso senza un manager..quindi, molto tranquillamente… (anche troppo..)

Nel progetto LANDI come con I Licantropi mi accompagnano fior di musicisti: Claudio Francini – chitarra elettrica, Pier Francesco Sormani – contrabbasso, Sarah Crespi – violino, Andrea Convalle – sax, Giacomo Cirinei – batteria.

D Livorno è sempre stata una città dove la musica e i musicisti non sono mai mancati: cosa è mancato e cosa manca perchè il fatto emerga al di là delle mura cittadine ?

R Che Livorno non sa valorizzare i propri artisti, non sono certo io il primo a dirlo..

Basta guardare due tra i piu grandi: Modigliani e Ciampi.

Non so bene perchè, forse manca organizzazione,amor proprio, attenzione da parte di chi potrebbe aiutare le tante realtà artistiche della città, forse è un atteggiamento provinciale, non crediamo abbastanza in noi stessi, non so.

Una cosa mi dispiace parecchio come Licantropi : che nonostante ci siamo iscritti al concorso cittadino “Premio Ciampi” diverse volte, non abbiamo mai avuto l’occasione di poter partecipare.

Io non sindaco sui gusti musicali delle varie giurie…ed è giusto che tutti gli artisti partecipino,ma dico, una presenza in dieci anni, almeno come ospiti, ad un gruppo livornese con piu di 500.000 visualizzazioni (somma di tre video amatoriali fatti dai fan.. della sola De Maddè , con canzoni che parlano di noi e della nostra città come “Guardo Livorno” o “Livornesi”, beh! forse ce la dovevano a noi e ai livornesi…

Devo aggiungere però che in cambio siamo stati ripagati largamente dal calore della gente,(che è quello che più ci interessa) e un grazie va quindi a loro, agli amici Ultrà, ai gestori dei locali e a molti altri che ci hanno sostenuto e ci sostengono…

Siamo una città strana!

D Andrea…un rimpianto, una occasione perduta che avrebbe potuto cambiare la tua vita, musicalmente parlando?

R Per me ci sono state due belle occasioni: la prima, come ho detto sopra, con i Just Married. La produzione era grossa , nazionale e il progetto poteva decollare bene, i singoli in radio piacevano.

Mi ricordo in un intervista con Radio Subasio il DJ mi spiegò che eravamo settimi nella playlist delle richieste con “Amsterdam”, sotto a Madonna e sopra i Beckstreet Boys.

Poi subentrarono dei problemi per la promozione e per i concerti così tutto fini in un bolla di sapone.

La seconda occasione è stata quattro anni fa, con Mara Maionchi, che ho incontrato per tre volte in un anno nel suo studio su a Milano, era interessata a me come autore di canzoni, dico era, perchè poi decise con il marito di smetterla con i dischi e gli autori visto l’andamento del mercato musicale.

D Chi è oggi Andrea Landi ?

R Oggi sono un uomo di 51 anni sereno, che non “rincorre” più il successo..ma che è ancora appassionato alla musica e a scrivere canzoni.

Sono più di venticinque anni che suono in giro con centinaia di concerti fatti , una decina di cd realizzati in vari generi musicali, tanti amici, musicisti e fan conosciuti, posti visti, piccoli e grandi palchi calcati, grandi soddisfazioni personali tolte.

FABRIZIO ORLANDI

D Fabrizio Orlandi, batterista, percussionista e cantante, dalla tenera età ovviamente…

R Eh si, sono arrivato a 54 anni e se mi volto indietro vedo tamburi, percussioni, bacchette, rullanti…

D Nella tua veste di percussionista spesso e volentieri ti vediamo entrare sul palco con quella che a prima vista sembra una scatola di legno…ti siedi sopra la stessa e inizi a “suonare”: spiegaci meglio questa scatola magica…

R Il Cajon è uno strumento artigianale musicale da annoverare tra le percussioni. La sua origine è peruviana (cajon=cassetta per la sua forma) e sostituisce in maniera esemplare la batteria con i suoi timbri, grazie anche ad una cordiera esterna ruotabile. La sua caratteristica è che questa percussioni – sgabello viene suonata in modo “bizzarro”… ci si deve sedere sopra.

D Fai parte del gruppo Magic Trio, un buon gruppo che con pochi e semplici ingredienti di qualità riesce a dare al suo pubblico sensazioni piacevoli. Come è nato questo Magico Trio ?

R L’idea è stata quella di creare un gruppo di tre elementi (2 chitarre, 1cajon) per poter esprimere al meglio le nostre sensazioni musicali… tutto live (anche gli errori..). Il nostro concetto è : suonare dei brani in maniera essenziale e pulita, secondo il divertimento.

D E prima del Magic Trio facevi parte di altri gruppi o ti dedicavi a jam improvvisate come spesso e volentieri di vedo fare ancora oggi ?

R Ho fatto parte per diversi anni del gruppo “Pandemonio” con mio fratello Carlo e successivamente con i “Disco Wonderland” …eravamo 11 elementi.

D Il vostro repertorio tocca moltissimi generi, dalla West Coast al pop, dal rock alla canzone italiana…ma quali sono i tuoi punti di riferimento, i tuoi idoli che ti accompagnano da ragazzino?

R Negli anni 70 tutti andavamo pazzi per i Beatles e Rolling Stones (chi è che non li ha suonati) ma in particolar modo sono stato fortemente interessato dalla musica West Coast di Jackson Browne.

D Progetti futuri, qualche esibizione a breve magari in città dove è possibile ascoltarvi?

R La nostra passione ci porta a suonare in diversi locali della nostra zona, con tre elementi troviamo facilmente chi ci ospita per esibire la nostra lounge music. Il 26 ottobre siamo al New Revolution.

D Livorno e la musica: questa è una città che dà il giusto spazio ai musicisti “nostrani” o bisognerebbe che facesse molto di più ?

R Livorno è una città piena di talenti e musicisti professionisti, peccato che non abbiano il supporto (anche del comune) per potersi esprimere.

D Fabrizio, un rimpianto, una occasione perduta scioccamente che avrebbe potuto darti di più dal punto di vista musicale?

R Niente rimpianti, ho sempre interpretato la musica come passione e hobby.. Va bene così..

D Chi è oggi Fabrizio Orlandi ?

R Un commerciante che svolge la sua attività di oreficeria in Coteto, contento della sua vita, di sua figlia Camilla, della sua compagna Lucilla e di quelle emozioni che spero possa trasmettere con la musica che suona con i “Magic Trio”.

VALERIO DENTONE

D Valerio Dentone, figlio d’arte, ovvero dell’ottimo musicista Marco…inevitabile per te

innamorarti del basso…

R Assolutamente si. Il basso ha pure prevalso sulla chitarra che è sempre stata presente in casa mia.

Però il suono del basso mi ha subito affascinato e dopo qualche mese da autodidatta ho cominciato

a studiarlo più seriamente.

D Ti ho conosciuto come membro del gruppo Le bugie di Elisa, con la splendida voce di Elisa

Arcamone; musica al servizio della sua presenza , con sfumature prog…

R E’ stata una gran bella esperienza che mi ha fatto crescere molto umanamente e professionalmente.

Ho capito quanto sia impegnativo creare la propria musica, il proprio sound e dare forza al

messaggio che si vuole dare.

D Oltre che bassista sei anche compositore: “4 settembre”, “ Cristallo”, Sconsideratamente”,

ottime canzoni con ottimi testi…

R Si il testo di Sconsideratamente viene dalla mia penna. Negli altri brani ho partecipato agli

arrangiamenti insieme ai miei compagni.

D Finita questa esperienza entri nei Gary Baldi Bros…la band livornese più conosciuta,

raccontaci…

R E’ iniziato tutto per gioco da un’idea di Emiliano Geppetti poi a man a mano la situazione è

diventata sempre più seria grazie soprattutto al taglio sempre più professionale che abbiamo dato al

gruppo (cura del suono, della scaletta e dell’immagine sia live che sul Web). Ogni membro infatti ha

dato il suo importante contributo allo sviluppo del progetto mettendo a disposizione le propria

esperienza e professionalità.

Nel 2015 poi l’incontro col manager Rudi Caniato ci ha dato poi la possibilità di farci conoscere a

livello nazionale migliorando ulteriormente il nostro spettacolo.

D Silverchains è un progetto parallelo o che altro?

R Volevo omaggiare un po’ il rock che ascoltavo nell’adolescenza insieme ad altri ottimi musicisti e

così abbiamo creato un tributo acustico al grunge degli anni 90.

D Quali sono le tue fonti di ispirazione, i bassisti che ti hanno fatto innamorare dello strumento ?

R Beh moltissimi. Su tutti Jaco ovviamente ma anche Paul McCartney, John Deacon, Pino Palladino, Nathan East, Flea nonché i talenti di casa nostra, Faso e Saturnino.

D Progetti futuri ? Magari qualche concerto in città a breve dove possiamo sentirti ?

R A Novembre prenderò parte ad uno spettacolo prodotto da Todomodo e dedicato ai Beatles.

Svilupperò due tributi a due grandi artisti: Janis Joplin e Pino Daniele.

Il 19 gennaio invece sarò al The Cage per lo spettacolo del bravissimo attore e cantante Alex

Mastromarino.

Ci saranno novità anche sul fronte Gary Baldi Bros!

D Livorno è una città che ha dato i natali a migliaia di musicisti, ma pochi riescono a uscire

dall’ambito cittadino, che risposta ti dai a questo fenomeno ?

R Ci vuole una buona dose di coraggio ma anche apertura mentale che spesso manca a questa città.

D Sei giovane ma già con una notevole esperienza in campo musicale…qualche rimpianto,

qualche scelta che non faresti più ?

R Rifarei tutto. Non ho rimpianti. Ho fatto sicuramente tanti errori ma alla fine sono quelli che ti

fanno crescere.

D Chi è oggi Valerio Dentone ?

R Un trentottenne sempre indaffarato e con la testa sempre in movimento che vive delle sue passioni cercando sempre di dare il massimo e mettere il cuore in quello che fa.

LEANDRO PARTENZA

 

D Leandro Partenza, batterista…ti immagino già da piccolo innamorato del rullante per la gioia dei tuoi vicini…

R Il mio primo regalo di Natale fu quello di mia zia di Firenze, una batteria giocattolo che mi durò circa un mesetto, per poi essere distrutta dai miei primi colpi, poi più che per la gioia dei vicini, per la gioia dei miei nonni, ho continuato su secchi e ferri per fare lavorare la lana, andati anche quelli distrutti nel giro di poco.

D Ti ho conosciuto come one-man-band alias Led Green, suono potente, tanta elettronica…

R Avevo voglia di fare qualcosa al di fuori di un contesto che mi vedeva come batterista e dunque parte integrante di un progetto, dunque visto che ho il ritmo nel sangue mi sono buttato di testa su questo progetto Electro Rock e devo dire che ha avuto le sue belle soddisfazioni e che vede all’attivo due cd “My Dreams” e l’ultimo che ho fatto “God Is An Alien”.

D Prima hai militato in molti gruppi…Sharada, Titty Twister, The Buddha Pests, La Quarta Via…penso in ognuno hai lasciato una parte di te..

R Quando suoni lasci sempre qualcosa di te come musicista, se poi incidi uno o più dischi allora il segno è ovviamente ancora più indelebile. Ad esclusione degli Sharada, ho lasciato il segno con moltre altre bands oltre che a Tittytwisters, The Buddha Pests e La Quarta Via.

D Al tuo attivo una decina di lavori, alcuni video…una bella soddisfazione.

R Si, direi che ho un bel bagaglio d’esperienza di tutto rispetto, con lavori belli come quelli che ho fatto con i La Quarta Via, con i Tittytwisters e anche con i “The Buddha Pests.

Tutte situazioni che mi hanno aiutato a crescere musicalmente anche perchè i generi musicali erano tutti di diverso tipo, dunque ho potuto appurare che ero in grado di suonare una buona parte di musica.

D Poi nel 2010 saluti Livorno e ti trasferisci a Londra dove collezioni oltre 100 concerti in due anni…mica poco.

R Una bella esperienza con i The Buddha Pests, dove ho affinato la mia tecnica Punk, cento concerti tra Londra dove era di istanza la band, Budapest città Natale del chitarrista e poi Italia dove sono riuscito ad organizzare un paio di date. Insomma mi sono davvero divertito.

D Nello stesso momento apri una tua etichetta discografica la Ghost Label Records, ( esistente anche in Italia con il nome di Lady Music Record). Perchè questa esigenza ?

R Perchè quando hai la musica dentro, non puoi niente contro l’invecchiamento, e dunque o sei famoso e riesci a morire sul palco mentre suoni ( come è successo a Lucio Dalla ) oppure fai qualcosa per rimanere sempre e comunque nell’ambiente riuscendo anche a mettere a disposizione delle nuove generazioni la tua esperienza come musicista in generale ed ecco che ho voluto aprire un’etichetta discografica attiva dal 2002.

D Il compito di una buona etichetta discografica è dare spazio a giovani emergenti inutile negarlo. C’è qualche gruppo che ha particolarmente colpito ?

R In genere scelgo gruppi che riescono a trasmettermi con la loro musica vibrazioni positive, non accetto mai bands perchè mi dispiace o per la semplice frase “meglio di niente”, dunque tutte le bands che ho avuto e che sono attualmente nel mio roster mi sono piaciute e mi hanno colpito, chi con un progetto chi con un altro.

D Sei partito da una città di provincia come Livorno e sei arrivato nella città dei sogni per un musicista ma non solo…”Se sei stanco di Londra sei stanco della vita” diceva il poeta Samuel Johnson…vista anche la tua esperienza lavorativa penso tu sia d’accordo…

R Si ho deciso di mollare tutto e andare a Londra dove la cultura musicale e di gran lunga migliore che in Italia, e dove mi sono tolto delle belle soddisfazioni, poi per motivi familiari sono dovuto rientrare, mi dispiace, ma non me ne pento. Io però non sono stanco della vita semplicemente guardo avanti e cerco di regalare ancora qualcosa alla musica.

D Progetti futuri come musicista e come produttore ?

R Come musicista sono attualmente alla ricerca di una band, perchè sono comunque ancora giovane per appendere le bacchette al chiodo e come produttore, continuerò a promuovere bands indipendenti fino a quando il cervello me lo potrà permettere.

D E’ da molti anni che sei nel mondo della musica, hai avuto molte esperienze e molte soddisfazioni in questo ambito ma…c’è un treno sul quale non sei salito e ancora oggi ti penti ?

R Non aver finito gli studi come batterista e di occasioni ne ho avute tante e magari con un po’ più di costanza e di conoscenza dello strumento avrei calcato qualche palco in più e magari di prestigio.

D Chi è oggi Leandro Partenza?

R Quello di sempre, una persona umile che mette a disposizione il proprio sapere e la propria esperienza nel campo della musica a chi me lo chiede.

Una persona un po’ più invecchiata, padre di una bella bimba, e felicemente sposato.

Continuerò a suonare finchè avrò forza nelle mani e nelle gambe e magari fare anche un terzo disco come solista, per il mio lavoro è IL MUSICISTA.