D Emiliano Geppetti…cantante, attore, autore e cantautore, quale di questi attributi senti più tuo ?
R Mica è facile! Perché il problema è che io a fare tutte queste cose mi diverto! E quindi mi piace passare da una cosa all’altra, sperimentare, giocare, confrontarmi.. con gli altri ma anche con me stesso. Mettiamola così, il palco è il mio ambiente ideale. Là sopra mi sento proprio a mio agio!
D Hai iniziato come cantante chitarrista dei Fuoco Fatuo…raccontaci
R Madonna!! Una vita fa..
Era la prima metà degli anni 90, eravamo 4 amici, ci piaceva il rock e suonarlo insieme. Fine. Ci bastava anche solo stare tra noi in cantina (o “al fondo” come si dice qui), ma dopo un po’ cominciammo a “suonicchiare” in giro e a scrivere anche brani nostri. I primi palchi, le rime rassegne.. erano anni vivi. Durante quel periodo ho imparato a cantare sul serio. Facendolo!!
D Dopo l’esperienza Fuoco Fauto ti innamori del teatro musicale; fai parte del cast di “Shrek”, di Tre cuori in affitto, di “La bella e la bestia”, di Pippi Calzelunghe, e ancora The beggar’s opera, Welcome to machine, Cabaret, Jesus Christ Superstar, Il ritratto di Dorian Gray...e scusate se è poco. Una bella soddisfazione
R Diciamo che ci sono arrivato per gradi. Prima mettendo su una band di tributo al celebre The Rocky Horror Picture Show, poi partecipando ad un Jesus Christ Superstar con una associazione cittadina molto nota (il TodoModo, ndr) e da lì, passettino dopo passettino, sono arrivato anche alle grandi produzioni. Ormai sono 15 anni che è diventato il mio lavoro.
Una bella soddisfazione perché me la sono sudata! E perché ci sono arrivato senza spinte, raccomandazioni o tanto meno per aver partecipato a dei reality show!! (come si usa fare adesso)
D Ti sei cimentato come autore e interprete anche del monologo Quanto zucchero nel caffè?
In campo artistico, si dice a Livorno “ti manca di dà ir cencio e poi hai fatto tutto”…
R Ahahaha si.. ogni tanto faccio anche quello.
Mi piace scrivere ogni tanto e quando le idee sono un po’ più grandi oppure non si possono condensare in una sola canzone si realizzano in altro modo. Il monologo a cui fai riferimento è stato il mio primo “esperimento” teatrale. Un ragionamento a microfono aperto sul teatro, come sta evolvendo e dove sta andando, il tutto integrato da brani di cantautori del passato. A questo è seguito un altro spettacolo l’anno scorso, tutto sul grande Giorgio Gaber. Credo che prima o poi ne uscirà anche uno completamente inedito! (che parla di mio nonno, Ndr)
D Dal 2012 frontman dei Gary Baldi Bros…una band che in città è una istituzione…
R n realtà da qualche anno prima, anche se le nostre apparizioni erano molto rare a causa dei miei impegni teatrali (soprattutto per “La bella e la bestia” che mi ha “costretto” un anno intero a Milano e poi un anno a Roma). In ogni caso, per rispondere alla tua domanda, abbiamo notato che negli ultimi anni la città (o meglio, la gente) ci ha apprezzato sempre di più. E non si capisce come mai!! A parte gli scherzi, credo che sia perché abbiamo indovinato, per puro caso, una formula che condensa musica, simpatia e intrattenimento. Ogni concerto è una festa con gente di tutte le età. Tutto qui. Semplice! Ma non facile.. (credimi, ogni sera è impegnativo!)
D Emiliano, nei tuoi svariati passaggi artistici quali sono i tuoi punti di riferimento, le tue fonti di ispirazione ?
R Beh.. qui direi che forse ai lettori farei perdere troppo tempo! Perché in momenti diversi ho avuto punti di riferimento diversi, artisticamente parlando. (la famiglia e gli amici veri che ti sostengono sono un discorso a parte) ..potrei fare molti nomi di musicisti, attori o anche personaggi inventati ma riassumo così: sono un rockettaro che adora la comicità, traete voi le vostre conclusioni!
D Progetti futuri, qualche esibizione dal vivo magari in città ?
R Di esibizioni in città ne facciamo continuamente con i fratellini..
Quello che mi piace, come dicevo prima, è divertirmi e spaziare. Dunque mi piacerebbe fare qualcosa di nuovo e originale. Vedremo! Ma non dico niente..
D Come dicevo prima i Gary Baldi a Livorno sono “il gruppo di Livorno”: che rapporto hai con la città e con il suo essere città musicale da sempre?
R Guarda, nonostante sia spesso in giro a suonare o in tournèe teatrali, ho casa qui ed è qui ho scelto di vivere. Tanto da far trasferire quella santa della mia compagna e “far famiglia” qui. Il rapporto con la città è splendido. Mi piace, trovo che la vita sia “semplice” e spero vivamente che le nuove generazioni (incluso mio figlio) mantengano la “livornesità”.
Mi piace anche il suo essere artista.. molti che suonano, dipingono, recitano.. ma qui, in parte, l’indole livornese rovina un po’ il rapporto. Quel suo essere provinciale spesso la rende un po’ troppo critica e impermeabile a contaminazioni e confronti. Come se, come si dice “qualcuno ni rubasse varcosa!”.
Invece io penso che dal confronto con chi ne sa di più o chi fa le cose meglio di te si possa solo crescere.
D Tutti noi non siamo saliti su un treno che avrebbe potuto cambiare la nostra vita…il tuo treno non è ancora passato o l’hai lasciato sfrecciare via ?
R Chi lo sa! Magari ci sono salito e sto ancora viaggiando, oppure deve ancora passare. Una cosa è certa, non starò qui fermo ad aspettare! Nel senso che se te ne stai lì con l’ansia puoi stare sicuro che il treno non passerà oppure non ti accorgerai se è quello giusto.
Una cosa posso dirla però: a fare “tutto questo” mi sento fortunato.
D Chi è oggi Emiliano Geppetti?
Un “ragazzo” di 44 anni, con una vita normale (che include un figlio, una donna accanto che talvolta si lamenta e che lo fa rigare dritto ma che mi sopporta , un mutuo, etc..) e con tanta voglia di fare! Speriamo di averne anche il tempo e le possibilità..
D Non posso non farti una ultimissima domanda…perchè Gary?
R Cercavo un nome “composto” che includesse anche un gioco di parole. (la nostra band precedente si chiamava Lovely Rita & The Radio Stars) Dal personaggio di Garibaldi e dai suoi seguaci è venuto il resto! Gary (io) Baldi (il cognome) Bros (il grado di parentela). I fratellini…