D – 1964…si formano gli Spettri con Mauro Bini all’organo…il tuo primo gruppo.
R SI proprio così il gruppo degli Spettri nasce nel 1964 con alcuni musicisti navigati e di avanzata età, pensa che io avevo 17 anni e il mio sassofonista aveva oltre 60 anni , ma dopo pochi mesi sulla scia dei Beatles il gruppo si rinnova con Arturo Morlacchi alla chitarra e con Roberto Dossena al basso ovviamente io e il batterista Buti Carlo.
D – Gli Spettri si sciolgono nel 1965 e nel 1967 entri a far parte dei Fantasmi…
R Nel 1966 dopo aver suonato in alcuni locali del Pisano come “La Pergola” a Cenaia “Lo Sparviero “ a Ghezzano, “il Palco” a Castellina M. ecc. ecc e dopo alcuni cambi di musicisti il chitarrista Ciro che intanto si era aggiunto in quel periodo viene ingaggiato per suonare all’estero e il batterista Buti decise di cessare per motivi di lavoro il gruppo degli Spettri si sciolse.
Nel 1967 io e il bassista Roberto Dossena che avevamo stretto una sincera amicizia entrammo a far parte del gruppo dei Fantasmi , che in quel periodo erano fermi ; più che entrare nel gruppo ingaggiammo in particolare il cantante e chitarrista Mauro Silvi che portò con se il nome del gruppo. Mauro Silvi che a tutt’oggi in attività avendo una particolare voce molto adatta per brani del genere blues e rythm’ n’ blues modulando la voce alla Elvis Presley.
D – Al Pirata eravate di casa ma vi esibiste anche al mitico Piper e all’Atleti, dove eravate molto apprezzati…
R Si, il nostro maggior impegno fu, subito dopo il nostro assestamento, al ” Pirata” oggi la Goldonetta , mi pare nei locali del teatro Goldoni . Il Pirata ogni domenica straboccava di gente , fu un periodo come dici tu di grandi soddisfazioni e venivamo chiamati a suonare da molte parti compreso l’Albergo Atleti , il Piper collocato al circolo Astra all’epoca, avemmo un contratto a Camp Darby al circolo ufficiali , sotto ufficiali e al bagno degli americani di Tirrenia. Fu un periodo nel quale si scambiavano molti musicisti infatti con il nostro gruppo suonò in periodi diversi Filippo Russo sassofonista , Mauro Ciagherotti, Starnotti Ilio batteria , e altri batteristi di cui ricordo solo il nome quali Luciano , Piero , e infine Paolo Granchi. Devo dire però che lo zoccolo duro diciamo cosi per intenderci , fu rappresentato da 3 componenti , Mauro Silvi, Roberto Dossena e il sottoscritto.
D – In pratica siete stati sulla breccia fino al 1974…poi l’avventura finì. Una bella avventura comunque…bellissimi ricordi immagino.
R Negli anni successivi sino al 1974 anno di conclusione di questa esperienza, ricordo proprio l’ultimo dell’anno al Delfino di S.Vincenzo con il gruppo dei Fantasmi, suonammo in molti locali della Vesilia ,un lungo contratto a Ripa di Seravezza che ci permise di essere conosciuti da diverse persone e che tramite impresari fummo inviati a suonare in Lucchesia nell’Empolese e addirittura nel Grossetano.
D – Erano anni incredibili…a Livorno in ogni rione c’erano gruppi che suonavano; in che rapporti eravate con i vostri colleghi musicisti livornesi?
R E’ vero, erano anni incredibili e di grande fervore musicale; se non ricordo male in quel periodo furono censiti in maniera approssimativa in tutta la provincia di Livorno oltre 100 gruppi tra chi suonava, chi si avvicinava alla musica, chi stava provando ma insomma un bellissimo periodo per i musicisti, ed i rapporti almeno tra quelli che ci conoscevamo erano spesso di collaborazione e amicizia perché cosi è la musica è un filo sottile che unisce chi davvero chi la ama .
D – Tu sei un organista…quali i tuoi punti di riferimento?)
R Organista è un titolo importante , suono le tastiere e provengo dalla Fisarmonica come mio primo strumento , comunque i mie riferimenti sicuramente sono quelli dei grandi organisti che hanno fatto si che l’organo divenisse , in particolare l’Hammond , uno strumento fondamentale per tutti i generi musicali questi per me sono dei Miti : Jimmy Smhit , Brian Auger, Keith Emerson, Joe Zawinul …purtroppo alcuni di loro non ci sono più.
D – Dopo i Fantasmi mica avrai attaccato la tastiera al chiodo ?)
R Purtroppo si, per molti anni ho proprio attaccato la tastiera al chiodo come si dice , ma in questi ultimi tre quattro anni ho ripreso a suonare e mi sono comprato una tastiera Hammond SK1 che era il mio sogno da giovane; chiaramente uno strumento digitale e che pesa solo 6 kg a differenza del famoso organo Hammond che anche il portatile pesava qualche decina di kg. Devo dire che il suono però è uguale e quasi ti meravigli che un piccolo strumento cosi faccia gli stressi identici suoni dell’originale compreso il leslie.
D – Mauro, qualche rimpianto, musicalmente parlando ? C’è un treno sul quale non sei salito ?
R Si un rimpianto musicalmente parlando mi è rimasto : nei primi anni ’70 il gruppo dei Fantasmi venne contattato da un’agenzia che organizzava crociere turistiche: dovevamo , prima fare alcune esibizioni per 2 mesi circa in alcuni locali in Svizzera , dopodichè imbarcati su una nave da crociere con conseguenti contratti annuali. La nostra risposta purtroppo sofferta fu un no, perché alcuni di noi , io compreso, avevamo ottenuto un lavoro sicuro e altri si erano sposati e ciò comportò il nostro diniego , ma queste erano riflessioni che a quei tempi venivano dalla nostra cultura e dalle abitudini, delle nostre famiglie, oggi sarebbe stato sicuramente diverso perché far divenire la passione della musica il proprio lavoro penso che sia la soddisfazione maggiore per qualsiasi musicista.
D – Gli anni sono passati…i capelli non sono più dello stesso colore…ma sei d’accordo con me nel dire che chi ama la musica non invecchia mai?
R Mi pare che questa risposta sia già espressa nelle precedenti perché il sentimento di uno che ama la musica non può mai passare. E’ vero che la musica ci fa sentire sempre più giovani ci mette sempre in discussione e nel tempo ci forma con un sentimento più dolce, meno egoistico e più solidale, non guardando troppo alle differenze perché la musica si scrive nella stessa maniera, si legge nella stessa maniera e si suona con espressioni sentimentali di culture diverse.
D – Oggi hai un ruolo di prestigio all’interno della associazione ARCI; un impegno che penso ti gratifica e appaga…quindi chi è oggi Mauro Bini ?
R Nel periodo prima citato dicevo di aver attaccato la tastiera al chiodo ,è vero perché in tutti questi anni sono stato impegnato in attività politiche , sociali e culturali in particolare presidente di un comitato territoriale dell’Arci , di conseguenza ai livelli Regionali e Nazionali dell’associazione. Questo però mi ha permesso di non dimenticarmi ma, semmai sviluppare in altro modo la mia fondamentale passione ,la musica. Infatti sono uno dei promotori della “festa della musica” lanciata molti anni fa dall’Arcia, rassegna musicale dei gruppi giovanili e emergenti che si svolge nella data del 21 giugno in moltissime città italiane. A livello locali abbiamo organizzato da oltre 20 anni “Beat e Summerbeat”, due rassegne musicali ,una invernale ed una estiva dalle quali sono transitati tra i migliori musicisti del mondo tra i quali David Holland, Kenny Wheeler, Jan Garbarek, Joe Zawinul, Brian Auger, Herbie Hancok, e gruppi come gli America non chè gruppi Italiani quali i Nomadi, Piero Pelù, Ivano Fossati e Jazzisti italiani quali , Paolo Fresu, Danilo Rea, Gatto ed altri ancora
Quando mi hai cercato ero a Cuba , io molto spesso vado a Cuba per collaborazione con il ministero della cultura cubano su progetti di cooperazione per l’Arci: questo mi ha permesso di portare e lavorare all’organizzazione di tre concerti all’Avana : I Nomadi , Edoardo Bennato e Jovanotti. Devi sapere che Cuba è una fucina di musicisti. Suonare Salsa con ritmi afrocubani per i cubani è pane quotidiano e i percussionisti e musicisti di strumenti a fiato quali tromba trombone e sax sono tra i migliori.
Come puoi vedere se c’è stato una pausa molto lunga della mia vita non suonando sono sempre stato impegnato in questo meraviglioso mondo che difficilmente può essere cancellato dalla mia mente. Oggi ho un duo Fikkin’s che prende il nome dal mio alias Ficchino e da tre anni suoniamo in locali facendo piano bar con musiche cover ovviamente di quei favolosi anni musicali ’60 ’70.