MASSIMO GEMINI

massimo gemini

Intervista al sassofonista Massimo Gemini

D Massimo Gemini…sax man da sempre…immagino i tuoi vicini come erano contenti quando ti esercitavi…
R Hahah, ovviamente i primi mesi di approccio al sassofono sono molto faticosi per chi ti sta vicino
Mi fai tornare in mente una volta in particolare ad inizio estate, primissimi tempi che mi esercitavo, ero in casa con le finestre aperte tutto impegnato a far suonare il mio sax quando sentii un grido da un appuntamento vicino ” E te la devi mette.. (puoi immaginare dove)..quella trombetta”.
Da quella volta decisi di andare ad esercitarmi all’aria aperta.
Adesso rispettando gli orari appropriati, dei miei vicini non si è mai lamentato nessuno forse solo perché hanno una pazienza enorme

D Il sax è stato “sdoganato” per la musica rock, Clarence Clemmons della E Street Band di Springsteen ha indicato la via…sei d’accordo?
R Sono d’accordo Massimo, Clarence Clammons è stato un riferimento importante con un suono inconfondibile, si ispirava senza dubbio ad un altro grandissimo sassofonista che è King Curtis, ma con il successo planetario avuto con Bruce Springsteen ha sicuramente influenzato gran parte della musica rock.

D Quali sono i tuoi punti di riferimento?
R Per quanto riguarda il sax uno dei miei idoli è sicuramente Maceo Parker, sassofonista di James Brown per più di 20 anni, ha suonato e collaborato con i più grandi artisti dei nostri tempi, è il Funk in persona; inoltre credo che sia il sax più campionato al mondo con il suo suono inconfondibile.
I leggendari eterni maestri Charlie Parker, John Coltrane e Sonny Rollins che non smetterò mai di ascoltare. Più recenti che mi piacciono molto sono Kamasi Washington e Karl Denson.
Poi in realtà ascolto veramente tantissima musica di ogni genere: sono cresciuto con i Pink Floid, U2, Police, the Doors, Neil Young, Bob Marley e sono ogni giorno alla ricerca di qualcosa di nuovo da ascoltare.

D Sei un sessionman ricercatissimo. Non c’è musicista a Livorno e dintorni che non abbia avuto bisogno di Massimo Gemini…una bella soddisfazione

R Ah ah ah, sono Lusingato della tua opinione ma in realtà non credo di essere proprio ricercatissimo.
Ho avuto il piacere e l’onore di suonare e collaborare con tanti musicisti e tanti gruppi di Livorno e dintorni questo è certo ed è una grandissima soddisfazione per me, ma ho ancora un po’ di strada da fare e tanto da imparare prima di diventare ricercatissimo.

D Ti ho sentito suonare decine di volte e devo dire che con un sax alle spalle anche gli altri musicisti acquistano valore.
R Amo l’ improvvisazione e infilarmi in ogni situazione cercando di portare qualcosa in più alla musica, non sempre succede però devo essere sincero ma quando succede è come fare 13.
Il sassofono all’interno di un combo è una voce come un cantante ed è importante dosare e fare interventi giusti al momento giusto, questo si impara sbagliando e con il tempo, spesso si può fare l’errore di suonare troppo e in momenti in cui non serve.
In generale secondo me quando ti metti al servizio della musica senza voler dimostrare niente della tua tecnica e della propria bravura è molto più facile che nasca la magia.

D Livorno è una città musicale da sempre. Oggi in città ci sono musicisti di valore assoluto. Te hai accompagnato e accompagni i migliori. Una fortuna per un musicista.
R Ho sempre avuto la fortuna di suonare con musicisti che avevano più esperienza di me fin dagli inizi con gli Snaporaz.
Da prima ti può mettere un po’ in soggezione questa cosa ma in realtà ti da la spinta a fare sempre meglio e incominci ad aprire le orecchie e ad imparare da tutti su ogni cosa.
Quando suoni con una Band che spacca ti senti al sicuro, ti senti come sorretto e trasportato, sei portato a suonare bene, a volte anche al di sopra delle tue aspettative ed è una gioia incredibile

D Senza far torto a nessuno, se ti dico Niki La Rosa e Roberto Luti…che mi rispondi? 

Massimo Gemini on the road con Luti e La Rosa
R Roberto e Niki sono come dei fratelli per me, inutile dire che ho imparato tantissimo da entrambi.
Roberto con il suo modo di stare dentro la musica quando chiude gli occhi, mette la testa indietro e le sue mani incominciano a creare, tante volte ero talmente preso ad ascoltarlo che mi dimenticavo di suonare.
Niki dopo 10 anni che suoniamo insieme con la sua testardaggine e il suo talento incredibile di scrivere mi stimola a fare sempre meglio e a non sprecare nemmeno una nota, litighiamo spesso ma ci vogliamo bene. Persone speciali per me.

D Progetti futuri ?

R Abbiamo appena stampato il disco “US” con Niki La Rosa Group ed è un progetto al quale tengo molto, al quale mi dedicherò al massimo per cercare di suonare il più possibile in tutta Italia e all’estero.
Sogno di creare una Super Band con repertorio Soul e Funk Motown forse in un futuro prossimo ci riuscirò

D Hai suonato in molte città d’Italia, Roma, Bologna e altre. Sei stato in Bielorussia, Polonia, Londra…bellissime esperienze
R Ogni volta che parto per un nuovo concerto per me è una gioia, a cominciare da quando si carica il furgone. Adoro viaggiare e ancora di più quando lo faccio per andare a suonare perché succede che spesso vivi i luoghi con un empatia particolare.
Ricordo ogni viaggio ed ognuno con qualcosa di particolare.

D Chi è oggi Massimo Gemini ?
R Massimo Gemini oggi è fondamentalmente un padre di tre figli che si prendono buona parte del suo tempo, ma che gli danno la spinta e la gioia di vivere ogni giorno mirando sempre più avanti e sempre più in alto. Come Musicista oggi mi sento di dover spingere ancora di più, ho fatto un bel pò di esperienze e ne voglio fare ancora moltissime alzandone la qualità. Mi piace suonare su palchi adeguati con situazioni tecniche appropriate ed è già da un pò di tempo che mi succede con i Blood Brothers, band livornese tributo a Bruce Springsteen con la quale suono, e con Nik La Rosa Group l’obbiettivo è lo stesso.
Quindi oggi sono fiducioso che la mia vita sarà ancora un susseguirsi di nuove esperienze e se pur con fatica, di nuove vittorie.

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CLAUDIO PROFUMO

Cerbiatti (1)

Intervista al tastierista Claudio Profumo

D La tua avventura nel mondo musicale nasce nel 1972 con il gruppo I Cerbiatti, penso il gruppo più giovane mai esistito

R Si il più giovane gruppo mi esistito. Eravamo veramente giovanissimi…bimbi, come si dice a Livorno.

D Tastierista da sempre, perchè questa scelta?

R Tastierista da sempre perché ne ero affascinato tanto che poi sono entrato al conservatorio studiando diversi anni.

D Seppur giovanissimi vi siete fatti apprezzare molto, tanto che i Cerbiatti erano di casa al Pianeta Rosso, al Golden Boy e alla Casina Rossa…

R Non solo i locali che hai detto te; eravamo richiesti anche a livello nazionale ma eravamo piccoli e non avevamo potere decisionale sulla nostra vita .

D Ricordi quando vi chiamarono all’inaugurazione del Parco Collodi a Pescia? Raccontaci…

R La chiamata al parco di Collodi ci aprì porte con personaggi dello spettacolo di quel tempo ;lo stesso Andrea Balestri (il Pinocchio televisivo), Gino Bramieri ,Gina Lollobrigida (la Fata Turchina) e tanti altri. Un esperienza che per dei bambini come noi non era da tutti i giorni . A quei tempi mi ricordo che ci chiamo Pippo Bando per andare in RAI ma i genitori preferirono lo studio .

D Nel 1975 il gruppo si scioglie…che hai fatto dopo?

R Dopo che i Cerbiatti si sono sciolti ho continuato a suonare con gruppi locali, uno in particolare: gli Album. Facemmo un percorso che ci portò a San Remo . Abbiamo inciso dei dischi e effettuato tournée in tutta Italia . Facemmo apparizioni anche in tv : RAI , Canale 5 ecc .Abbiamo anche vinto il premio Rino Gaetano che, a quei tempi, parlo del 1985 /1986 era ambito da molti artisti famosi. Eros Ramazzotti era un bimbo, Fabio Concato, Zucchero alle prime armi…pensa che alcuni di loro li ho portati a casa mia . Che tempi !!! Poi con il mio grande compagno di avventure Alessandro Caldari, cominciammo a fare il classico “piano bar” girando i migliori locali della Toscana e non solo. A tutt’oggi continuiamo a farlo ma i tempi sono veramente cambiati.

D Claudio, un rimpianto? Un treno che hai lasciato passare?

R Come ho detto prima il treno passò e il macchinista era Pippo Baudo che ci chiamò alla RAI. Purtroppo eravamo veramente piccoli, i tempi erano molti diversi da oggi e i genitori non ci dettero il permesso di andare.

D Progetti futuri?

R Progetti futuri ? Be musica sempre sperando che rinasca il vero Musicista .

D Un ultima domanda…chi è oggi Claudio Profumo?

R Oggi Claudio Profumo è una persona che vive con la musica , che spera che i suoi figli continuino la sua strada .E’ un pianista considerato nell’ambiente musicale e contento che la vita gli abbia dato il dono e la possibilità di conoscere ambienti che sia da bambino che ero ad un uomo che sono ora , mi hanno arricchito di un bagaglio di vita facendomi anche capire che tante cose che vediamo sono soltanto nuvole, nuvole che poi scompaiono in un nulla. Quindi Claudio oggi è una persona con molta più concretezza .

Cerbiatti (2)

ALESSANDRO CORVAGLIA

A. corvaglia

1 Quasar, Tugs, Aurora Lunare…tutto ebbe inizio qua, a Livorno, la tua città, negli anni ’70…

1 E prima ancora “Bikeriders” e “Suonosfera”, ai cui “concerti” – occasioni live ritagliate in posti i più disparati – abbiamo contato per anni una amica e seguace di eccezione, tale Concita De Gregorio! Io ho cominciato a suonare in gruppo già a 13 anni e non ho più smesso. Ma alla “fatalità” della cosa personalmente unisco un grande orgoglio, piccole realtà urbane danno un maggiore senso al riuscire a farsi conoscere in giro. E io sono nato livornese e uscirò di scena livornese, in qualunque angolo di mondo mi trovi a vivere

2 Poi il trasferimento a Genova, immagino per lavoro, dove fosti chiamato nel gruppo La Maschera di Cera con il quale hai avuto un ottimo successo: vari dischi tutti ben accolti da critica e pubblico e l’ultimo (un cd ideato per un dare seguito a Felona e Sorona delle Orme) dal titolo “Le Porte del Domani”, uscito anche in Giappone nella versione inglese “The Gates of Tomorrow”.

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2 Si. A Genova sono arrivato nel 1989 e per un bel po’ di tempo ho continuato a mantenere attività musicale a Livorno (nei weekend) e parallelamente cominciato a “farmi conoscere” suonando in diversi locali, alternando comunque attività anche in altri ambiti (Milano, Montefeltro, Isola d’Elba, etc). Fino a quando ho conosciuto Fabio Zuffanti che mi ha proposto dapprima la stupenda esperienza del “Merlin” (dove ho parzialmente riacquisito la mia ex dimensione di “attore” – virgolette d’obbligo – che avevo approcciato a Livorno) e poi il viaggio durato 14 anni con La Maschera di Cera. Questa esperienza ha fatto sì che io potessi farmi conoscere in un ambito geografico ben più ampio di prima, raccogliendo soddisfazioni impensabili ….e di stringere conoscenze (quando non amicizie) con diversi fra i miei idoli del passato!!

3 E poi la grande avventura con i Delirium…

3 Esatto! Nel 2014 vengo contattato da Martin Grice, che conoscevo da anni… il quale mi fa la magica proposta! Affrontata con un pizzico di scetticismo da parte mia per via del fatto che i Delirium avevano un’immagine vocale ben diversa dalla mia. Ma che poi, complice una sorta di “ristrutturazione artistica” che passa attraverso la presenza di Fabio, Alfredo e soprattutto il giovanissimo prodìge Michele Cusato, ha permesso che il mio modo di esprimermi andasse a collimare con il nuovo suono del gruppo. Da lì il disco “L’Era della Menzogna” sotto l’egida della Black Widow Records di Genova e la serie di concerti successivi culminata con la fantastica esperienza assieme alle quattro splendide (anche esteticamente!) ragazze dell’Alter Echo String Quartet. Una perfetta fusione fra rock e strumenti classici, formula se vogliamo già collaudata ma non per questo meno emozionante quando la si vive in prima persona.

4 Tastierista, chitarrista e cantante, da sempre innamorato del prog…

4 Cresciuto a pane e musica e debitore a mio fratello maggiore di una educazione musicale che mi ha fatto vedere “le strade giuste”, non solo limitatamente al prog. Ho studiato pianoforte da bambino, interrompendo scioccamente gli studi al secondo anno. Da autodidatta mi sono cimentato con le chitarre, con il basso e con la batteria. Avrei un flauto, qui, che aspetta da anni che io lo usi con criterio, costanza e impegno – considerando che posso avere un Maestro di eccezione quale Martin! – ma deve vedersela con la mia testa iperattiva e con il non moltissimo tempo a disposizione. Le tastiere rimangono comunque il mio strumento principale… a parte la voce, ovviamente. Quanto a questa sono un puro istintivo. Mai presa una lezione di canto, autodidatta per le tecniche di respirazione e qualche altra nozione del settore… ma da sempre, qualunque strumento avessi sotto, la parte vocale era mia, che fosse secondaria o principale. E da lì è nato l’Alessandro cantante…

5 L’amore per il prog ti ha portato a fare parte dei “Real Dream”, band tributo ai Genesis e Mr Punch, tribute band dei Marillon con la quale stai facendo un tour europeo in vari stati…una bella soddisfazione.

5 Più che l’amore per il Prog ha compiuto l’inestinguibile amore che ho per questi due gruppi. Il primo mi ha accompagnato dall’infanzia alla maturità (e oltre), il secondo si è innestato in un periodo in cui per un verso si riascoltavano certe sonorità finalmente non da “tv/radio fashion” e un modo di cantare finalmente potente ed espressivo, mentre dall’altro verso io mi muovevo in un settore compositivo che doveva per forza lasciarsi alle spalle un certo stile ritenuto assolutamente “non commerciale” ma che con questo affermarsi della band di Aylesbury sembrava lasciare un piccolo spazio di legittimazione. Per cui lo stile dei primi Marillion mi ha sicuramente lasciato segni profondi, anche nel modo di scrivere e arrangiare. Purtroppo recentemente ho dovuto lasciare i Real Dream, dopo 17 anni di vita, soddisfazioni ed emozioni insieme…devo ricreare lo spazio per ciò che dirò come risposta alla tua ultima domanda…

6 E se ti ricordo Zuffanti degli Hostonaten che mi dici?

6 Beh, di Fabio ti ho già parlato….lo considero un po’ il mio “pigmalione”, senza piaggeria e con vero spirito di amicizia ma soprattutto obiettività. Fossi stato una voce con un altro stile e background probabilmente non lo avrei “affascinato” in modo decisivo, ma diciamo che ci siamo piaciuti a vicenda. Con gli Hostsonaten, in una comprensibile logica di diversificazione dei suoi numerosi progetti, io sono comparso marginalmente nel capitolo “Winterthrough” e in modo più presente – in condivisione con altri grandi cantanti – nel “Rime of the Ancient Mariner”, portato anche in teatro a Genova. Ritengo Hostsonaten senz’altro il progetto più interessante fra quelli portati avanti da Fabio e probabilmente la copiosa produzione edita sotto questo nome lo dimostra.

7 Oggi abiti a Genova, città dalla grande tradizione musicale da sempre, soprattutto dal punto di vista cantautorale, ma anche Livorno non è stata e non è l’ultima arrivata con decine e decine di gruppi che dagli anni’60 ad oggi che fanno parlare di sé. Te, che sei stato e sei un protagonista in entrambe le realtà, che differenze di fondo trovi tra i due ambienti musicali?

7 Risposta difficile, perchè Livorno l’ho vissuta e Genova l’ho conosciuta, salvo il viverne da circa dieci anni il suo nuovo fermento in ambito progressive tramite fantastici gruppi come Tempio delle Clessidre o Coscienza di Zeno. Io credo che Livorno abbia sempre dimostrato una certa scanzonatura che si è poi tradotta in uno spirito avventuriero, sperimentale, originale. Penso a Luca Faggella o allo stesso Bobo Rondelli – naturalmente parlo da persona non più molto a contatto con quel mondo. Ma furono in un certo senso pionieri gli stessi Aurora Lunare, la Strana Officina, gli Hammer. Ai livornesi rischiare “gli giova”! Genova sembra più conservatrice, anche se nomi come Max Manfredi o Meganoidi hanno senz’altro esplorato terreni inconsueti plasmandoli con la loro originalità.

8 Come ti spieghi questo grande amore che dura nel tempo, dei fan italiani per la musica prog , amore che molti gruppi non hanno trovato neanche nei loro paesi d’origine?

8 Innanzitutto col grande fermento culturale che l’Italia ha vissuto negli anni ’70, dove ogni proposta sperimentale, innovativa, inusuale interessava e non impauriva. Stimolava e non dissuadeva. Era un realtà da assaporare e scoprire e non da rigettare ab origine. I media non tempestavano con i format e le produzioni-spazzatura e la gente affollava platee e gradinate. Oltre a ciò, quel periodo vedeva anche all’estero un naturale stimolo ad esplorare nuove forme e nuovi stili e potrei supporre che i paesi di origine dei grandi nomi (UK, USA, Olanda, Germania) fossero in qualche modo inflazionati dalle proposte, mentre in Italia c’era senz’altro più spazio per proporre in maniera adeguata la propria musica.

9 Hai avuto un’ottima carriera, ma c’è in fondo al cuore, una occasione non sfruttata, un treno passato troppo velocemente sul quale non sei riuscito a salire?

9 Uno non dovrebbe avere rimpianti, teoricamente…. luogo comune un po’ trito, a mio modo di vedere, dato che trovo insensato giudicare con la mente di oggi ciò che accadde ieri sotto altre prospettive e condizioni. Diciamo che oggi sarei curioso di vedere come sarebbe andata a finire se avessi accettato il contratto discografico che mi fu offerto alle soglie del ’90. Che rifiutai perchè comportava abbandonare i Quasar (le case discografiche non erano per niente inclini a mettere sotto contratto gruppi se non “bucavano lo schermo”), anche come band di appoggio live. E io non me la sentii anche perchè le prospettive di quel tempo favorivano – come lo stesso amato Lucio Dalla era uso dire – una formula “usa-e-getta”. Ed il tutto fu deciso in breve tempo. Per il resto, le offerte di collaborazione e le esperienze capitatemi fino ad adesso le ho tutte prese al volo… Delirium e Mr. Punch per ultime!

10 A Livorno hai un sacco di amici…alcune settimane fa intervistai Mauro Pini, con il quale hai suonato nel Aurora Lunare e Tino Tozzi, che mi parlavano di te insieme all’amico Alberto Voglini che come Sezione Musica organizzarono nella nostra città il tuo concerto con La Maschera di Cera…vuoi mandare loro e alla tua città un saluto attraverso 57100Livorno?

10 Se parliamo di amici, addirittura ne ho più a Livorno dopo 27 anni che l’ho lasciata, che a Genova!! Qui il rapporto umano è concepito in maniera molto diversa da quello a cui sono stato abituato, tanto a Livorno quanto a Roma (dove ho vissuto per un po’ e che considero la mia seconda città). Con Mauro, Marco, Corrado e Luciano dell’Aurora Lunare ho un contatto molto ricorrente, e altrettanto con Sezione Musica e il suo Stato Maggiore. Ultimamente ho ristabilito un contatto che mi era affettuosamente molto caro con i Tugs di Pietro Contorno (con cui sto esaminando prospettive di lavoro insieme), con i fratelli Brilli dei cari Tube Screamer…e altri che ritrovo sorprendentemente dopo anni di assenza e di distanza (solo geografica), anche nell’ambito teatrale non solo del “Teatro Sperimentale Zero” (oggi “Atelier del Teatro”) ma anche delle altre compagnie allora sulla piazza, da Emanuele Barresi a Francesco Bruni. Come ho detto all’inizio, nemmeno il Diavolo in persona mi staccherà Livorno dal cuore. Non solo la saluto, ma l’abbraccio tramite tutte le persone che sono legate ad essa ed hanno accompagnato i miei anni più divertenti e felici (e anche prolifici….!)

11 Un ultima domanda…chi è oggi Alessandro Corvaglia?

11 Una domanda che sarebbe meglio porre all’altro Me, che da un po’ di tempo (TROPPO tempo!) si diverte a mettermi i bastoni tra le ruote…. la frase è ovviamente ironica, ma la si può capire nel momento in cui ti dico che Alessandro oggi è un musicista che deve ritrovare il modo corrente di far sentire la sua “voce”. Non quella scaturente dalle corde vocali, ma dalle composizioni originali che anni e anni fa fioccavano in continuazione e che da diversi anni si sono arenate e che devo sbloccare. Ecco perchè mi serve tempo oltre a quello da dedicare ai Mr. Punch e ai Delirium. Devo completare il viaggio per ritrovare me stesso. Ho vestito panni altrui per troppo tempo.

Per il resto, oggi Alessandro Corvaglia è uno che canta e suona in qualsiasi momento della giornata possa farlo. Perchè se non vive “di musica”, sicuramente vive “per la musica”.

Grazie di cuore per questa occasione di raccontarmi ancora un po’…. se penso che a tutt’oggi, dopo 15 anni di attività nell’era del cyberspazio, NON ho ancora un mio sito Internet a volte mi chiedo se mi abbiano ibernato o cose del genere!!….

Ma scrivo ancora – e vorrei vedè!! – “cacciucco” con cinque C. E l’ho diffuso in questa landa, assieme arcinqueccinque!!….

Ale Corvaglia

VALENTINA PECCHIONI

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1) SEI GIOVANISSIMA…EPPURE E’ UNA VITA CHE CANTI…

SI E’ UNA VITA CHE CANTO, PRECISAMENTE DA QUANDO AVEVO 8 ANNI..
HO INIZIATO PRIMA A SUONARE IL PIANOFORTE E DOPO POCHI MESI LA VOGLIA DI CANTARE MI E’ ESPOLESA DENTRO… HO INIZIATO A FREQUENTARE LEZIONI PRIVATE DI CANTO E PIANO PARTECIPANDO A CONSORSI VARI..MA LA COSA CHE MI HA DATO PIU’ SODDISFAZIONE A LIVELLO ARTISTICO ED EMOTIVO E’ CANTARE ACCOMPAGNANDOMI AL PIANO…CHE SECONDO ME SOLO CHI HA PROVATO QUESTA COSA SA DI COSA STO PARLANDO.. E’ MERAVIGLIOSO PERCHE’ SEI TU E LEI…E LEI TI RISPETTA, TI ASCOLTA, TI ANALIZZA TIRANDOTI FUORI IL VERO.

2) HAI MAI FATTO PARTE DI UNA BAND? O SEI SEMPRE STATA UNA SOLISTA?

NON HO MAI FATTO PARTE DI UNA BAND E A DIRE IL VERO NON CI HO MAI PENSATO, MA IN QUESTO PERIODO DELLA MIA VITA STANNO SUCCEDENDO DELLE COSE MOLTO INTERESSANTE…TRA CUI UN PROGETTO CHE PARTIRA’ A BREVE PROPRIO CON UNA BAND SOLO DI DONNE… MA VI SVELERO’ QUALCOSA CONTINUANDO L’INTERVISTA.

3) HAI PARTECIPATO AD ALCUNI TALET SHOW… UNA BELLA SODDISFAZIONE E UNA BELLA ESPERIENZA. RACCONTACI..

HO PARTECIPATO AI “RACCOMANDATI RAI UNO” CONDOTTO DA CARLO CONTI NEL 2007 E 2008… VI ASSICURO CHE CANTARE DAL VIVO IN DIRETTA IN EUROVISIONE E’ UN EMOZIONE INDESCRIBILE… SEMBRAVA UN SOGNO…E QUANDO MI SONO RESA CONTO VERAMENTE DI DOVE ERO REALMENTE HO CERCATO DI TRASMETTERE TUTTO QUELLO CHE HO PROVATO IN TUTTI QUESTI ANNI ARTISTICI…E SPERO DI ESSERCI RIUSCITA.
4) LA TUA E’ UNA SPLENDIDA VOCE. TI HO SENTITA CANTARE MUSICA LEGGERA MA ANCHE BLUES E SOUL, QUAL’E’ IL TUO GENERE DI RIFERIMENTO?

HO INIZIATO DA PICCOLA A CANTARE CELIN DION, PAUSINI, GIORGIA, WHITNEY YOUSTON… E POI MI SONO DEDICATA AL BLUES, TUTTO GRAZIE ALLA PASSIONE DEL PIANO CHE MI HA TIRATO FUORI PIU’ FACILMENTE L’ANIMA SOUL CHE ERA NASCOSTA IN ME.
5) IL MONDO DEL POP E DEL ROCK E’ PIENO DI CANTANTI DI GENERE FEMMINILE. C’E’ QUALCUNA IN PARTICOLARE CHE TI HA “ISPIRATO” DI PIU’ DI ALTRE ?

SINCERAMENTE NON MI SONO ISPIRATA AD UNA CANTANTE IN PARTICOLARE… HO SEMPRE CERCATO DI ESSERE ME STESSA, DI TROVARE UNA MIA LINEA E UNA MIO STILE ANCHE SE NON E’ FACILE SCOPRIRLO…E DICIAMO CHE TE LO DEVI CONQUISTARE ASCOLTANDO TUTTI I GENERI DI MUSICA E VIVENDOLA.
6) IL TUO SOGNO NEL CASSETTO… PUOI SVELARCELO?

IL MIO SOGNO SAREBBE DI CANTARE UN GIORNO ALLO STADIO DI SAN SIRO A MILANO E QUINDI DIVENTARE FAMOSA GRAZIE ALLA MIA VOCE E ALLA MIA MUSICA. CHE NE PENSATE?
7) PROGETTI FUTURI? QUALCHE ESIBIZIONE LIVE? MAGARI UN CD?
STO LAVORANDO A UN PROGETTO MOLTO IMPEGNATIVO E BELLO ….NON SARO’ SOLA IN QUESTO CAMMINO …MA HO IL DIVIETO ASSOLUTO DI SVELARE DI PIU’….DICIAMO CHE CI SARA’ QUALCOSA DI VERAMENTE ORIGINALE….

8) MOLTE RAGAZZE IN GIOVANE ETA’ SI AVVICINANO SEMPRE DI PIU’ ALLA MUSICA E AL CANTO. TU PUR ESSENDO MOLTO GIOVANE, CHE CONSIGLI TI SENTI DI DARE LORO?

CONSIGLIO A CHI SI AVVICINA AL CANTO E ALLA MUSICA IN GENERALE DI CANTARE SOLO SE CI PIACE VERAMENTE FARLO… E’ IMPORTANTE PER ME SAPER SUONARE UNO STRUMENTO E SFORZARSI A SCRIVERE CANZONI, MELODIE E PAROLE..
ANDATE AI CONCERTI… OSSERVATE LO SGUARDO DI CHI SUONA PER STRADA E FATEVI UNA DOMANDA..E’ VERAMENTE QUELLO CHE VOGLIO?

9) TU POTESSI TORNARE INDIETRO, MUSICALMENTE PARLANDO, CHE CAMBIERESTI?

SE TORNASSI INDIETRO ASCOLTEREI PIU’MUSICA.

10) CHI E’ OGGI VALENTINA PECCHIONI?

VALENTINA E’ UNA RAGAZZA CHE AMA SORRIDERE ALLA VITA ,CREDE NEI SOGNI E DESIDERA RIMANERE CON L’ANIMO DI UNA BAMBINA SEMPLICE E ENTUSIASTA PER OGNI COSA NUOVA…..

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