Intervista al cantante Alberto Piro
D Alberto Piro…cantante da sempre.
R Ho iniziato a cantare il 22 luglio del 1961 alle pancaldiadi (ovviamente ai bagni Pancaldi di Livorno, spinto dalle insistenze dei miei compagni del liceo classico che, allora frequentavo. Tra questi non posso non ricordare il mio grande sponsor di allora e compagno di banco in classe, il compianto grandissimo Giorgio Marchetti, il famosissimo prof. Borzacchini, con il quale ho condiviso i più sani e divertenti “casini” della mia gioventù.
D I 5 di Livorno, la tua primissima esperienza.
R Si, la mia prima orchestra fu “I 5 di Livorno”. Con questo gruppo, come batterista-cantante ho trascorso una decina d’anni girando per tutti i migliori locali d’Italia e d’Europa. Gli ultimi due anni di professionismo musicale, li ho trascorsi come cantante nell’orchestra del grandissimo Marino Barreto.
D Poi ti troviamo leader e frontman del complesso L’Ultima Follia…bei tempi, tempi eroici
R Negli anni 70 formai “l’Ultima Follia”, un gran bel gruppo con il quale ho trascorso un’altra decina d’anni imperversando nei migliori locali della lucchesia e della Versilia: eravamo di casa al “Pianeta Rosso”, al “Carillon” al “Pirata ed in tutti i migliori locali della zona. Non avevamo uno stile ed un repertorio particolare in quanto, essendo orchestra da ballo, dovevamo soddisfare le esigenze più varie ( e ci riuscivamo meravigliosamente bene). Ovviamente avendo in orchestra un bravissimo chitarrista, ci capitava di attingere anche al repertorio di Santana.
D Che tipo di cantante sei?
R Per quanto mi riguarda, sono stato e sono tutt’ora un cantante dal repertorio classico che va dalla canzone americana, a quella francese, a quella napoletana ed italiana in genere (faccio anche di pezzi tedeschi, brasiliani e tantissimi sudamericani).
D E dopo L’Ultima Follia che successe?
R Dopo l’ultima follia, insieme a 5 formidabili musicisti ho formato gli “Style Club”, gruppo con il quale ho condiviso 12 anni di grandi soddisfazioni musicali. Siamo stati per lungo tempo una delle orchestre di punta di una delle più forti agenzie musicali d’Italia. In quel periodo ho operato quasi esclusivamente a Firenze e nel fiorentino. Dopo questi anni è cominciato il tristissimo avvento delle orchestre che si appoggiavano alla musica registrata, non aveva più motivo avere in orchestra musicisti formidabili tanto le basi………
D So per certo che anche oggi fai serate…chi vive di musica non invecchia mai
R Anche io ho cambiato radicalmente il mio modo di fare musica tanto la voce è quella che conta. Faccio tantissime serate con basi e tastiera.
D Alberto, hai qualche rimpianto, qualche occasione non sfruttata?
R Tornando indietro nel tempo, l’occasione che probabilmente ho perso fu quando alla finale del festival di Castrocaro del 1966 (quasi 100.000 concorrenti e solo 10 finalisti), non ho seguito il suggerimento del Patron Gianni Ravera che mi consigliava di cantare alla serata finale il brano “Riderà” che allora era il pezzo più in voga. io volli cantare “Com’è triste Venezia” il brano che avevo portato a tutte le eliminatorie ed il finale fu che vinse Annarita Spinaci che cantava (guarda caso) “Riderà”. Una delle riserve di quel festival era una tale Loretta Goggi, con la quale siamo rimasti in contatto per diversi anni.
D Che ne pensi della musica di oggi?
R Oggi, per ascoltare musica buona “suonata” devi frequentare taluni locali che propongono gruppi :alcuni molto bravi, altri meno. Io sono diventato fan di di uno di questi gruppi, bravissimi a proporre le cover degli U2. Il gruppo si chiama “Zoo Station”.
D Chi è oggi Alberto Piro?
R Io non mi stancherò mai di ringraziare la musica e tutto quello che mi ha dato. Continuerò a cantare finchè Dio lo vorrà, finchè mi divertirò e finchè ci sarà gente alla quale fa piacere ascoltare la voce di un novellino che si diverte a cantare soltanto da 55 anni senza mai smettere.